[10/06/2009] Parchi

Il governo estende le spadare. I Verdi: «è una follia, daremo battaglia in Europa»

LIVORNO. Il governo italiano sembra sordo ad ogni denuncia delle associazioni ambientaliste e alle proposte dell’Unione europea sulla pesca che non manca di condividere ad ogni riunione dei ministri interessati. Il sottosegretario all´Agricoltura Antonio Buonfiglio ha firmato un decreto che estende oltre le dieci miglia dalla costa l´uso delle ferrettare, una tipologia di spadare contro le quali Greenpeace ed Oceana hanno fatto numerosi blitz e denunce.

La portavoce dei Verdi, Grazia Francescato, non ci sta: «E’ una follia, un provvedimento che ci riporta indietro. Qui ci viene picconata ogni nostra conquista, è una cosa da pazzi».

I Verdi promettono una battaglia a tutto campo in Europa, dove dovrebbero trovare orecchi più sensibili: «Come Verdi - assicura la Francescato - ci batteremo, ci rivolgeremo ai vari europei, sperando che almeno l´Europa riesca a fermare questo governo. Ormai siamo al “tutto é permesso”. Del resto si spara agli orsi, si spara ai lupi, perché non uccidere tutto quello che c´è nel mare? Perché qui non si pesca solo il pesce spada o i tonni, specie peraltro già duramente colpite, ma si prende e si distrugge tutto. Quindi, anche noi daremo battaglia e chiederemo che il decreto sia ritirato».

Solo due giorni fa una associazione non certo estremista come Marevivo denunciava «La pesca illegale non si ferma: sequestrati negli ultimi 3 mesi dalle Capitanerie di porto oltre 17.000 kg di tonno rosso illegale e 45 km di spadare. «Urgente l’approvazione di misure più rigide per i controlli a terra e sanzioni più pesanti per chi pesca illegalmente specie a rischio e con le spadare». La risposta del governo invece è stata sconsolante, sembra quasi che ci si affretti a pagare le cambiali elettorale di qualche lobby ben organizzata.

«I dati dei sequestri della Capitaneria di Porto ci allarmano – scrivevano l’8 giugno Greenpeace, Lav, Legambiente, Marevivo e Wwf che conducono una campagna comune contro la pesca illegale – per i seri rischi di pericolo per il tonno rosso già pescato in eccesso rispetto alla sua consistenza. Esprimiamo, quindi, soddisfazione per l’impegno delle Capitanerie di Porto in azioni di controllo e repressione delle attività di pesca illegali e auspichiamo che presto venga attivato l’atteso Forum nazionale contro la pesca illegale, che riunirà sotto il coordinamento del ministero delle politiche agricole, le associazioni della pesca, gli organi di controllo e le associazioni ambientaliste per un comune programma di lotta all’illegalità e allo sfruttamento non sostenibile delle risorse ittiche».

Invece del Forum è arrivata la legalizzazione di un’illegalità.

«La decisione del ministro delle Politiche agricole di autorizzare l´uso delle ferrettare, reti simili alle spadare ma con maglie più piccole, oltre le 10 miglia dalla costa, è una scelta grave e incomprensibile che espone l´Italia a nuove procedure di infrazione da parte della Ue e minaccia gli ecosistemi marini» dice Roberto Della Seta, capogruppo Pd in commissione ambiente del senato, preannunciando un´interrogazione parlamentare al ministro Luca Zaia.

«Prevedere, come si fa nel decreto, che a seconda del tipo di imbarcazione le ferrettare possono essere utilizzate fino a 30-40 miglia dalla costa, significa di fatto impedire ogni atto di controllo efficace delle capitanerie di porto. Dunque assolutamente no al via libera alla pesca illegale, che - conclude Della Seta - costituisce oltretutto un danno rilevante per migliaia di pescatori onesti»

Gli ambientalisti evidenziavano che ai sequestri di tonno rosso pescato e commercializzato illegalmente «si aggiungono ovviamente gli svariati chilometri di reti spadare (oltre 45 km sequestrati) che ogni anno, immancabilmente, si aggiungono alla lista nera delle infrazioni commesse nel nostro Paese»

Una situazione frutto di «un´illegalità diffusa e reiterata, dovuta a limitati controlli, pescherecci pirata e porti fantasma, trasferimenti non registrati di tonni vivi in allevamenti all´estero, mercati irregolari, criminalità organizzata presente e operante sui mercati remunerativi del tonno rosso, registrazioni di vendite e catture improprie e fuori dal dettato comunitario. L’auspicio è che in sede comunitaria venga ampiamente appoggiata la proposta della commissione sul nuovo regolamento sui controlli, specie relativamente al rafforzamento delle misure di controllo previste per i piccoli pescherecci al di sotto dei 15 metri. Quello della pesca illegale è un grave problema non ancora risolto e relativamente al quale l’impegno del governo italiano sulla “tolleranza zero” si misurerà anche da come il Ministero saprà sostenere, in sede comunitaria, questa misura tanto importante quanto urgente».

Forse il sottosegretario Buonfiglio ha voluto precedere le fastidiose quote europee e regole europee semplicemente forzandole con un provvedimento che sembra quasi una provocazione al nuovo Europarlamento e che probabilmente conta su tempi lunghi di insediamento della nuova commissione europea per farla far franca alle ferrettare almeno per questa stagione di pesca.


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