[04/06/2009] Energia

Rapporto Onu: nel 2008 l’energia rinnovabile ha attratto ancora investimenti, nonostante la crisi

LIVORNO. Oltre la metà dei 250 miliardi di dollari investiti nel 2008 nella produzione di “nuove” energie sono andati alle fonti rinnovabili. A dirlo, cifre alla mano, è il rapporto “Global trends in sustainable energy investment 2009”, commissionato dal Programma Onu per l’ambiente (Unep) e realizzato da New Energy Finance, che evidenzia come dei 155 miliardi di dollari investiti nell’energia “pulita”, di questi 105 miliardi siano andati direttamente allo sviluppo di 40 GW di eolico, solare, mini-idroelettrico, biomasse e geotermia. 13,5 miliardi di dollari sono stati investiti in imprese per sviluppare nuove tecnologie. Le cifre non comprendono i grandi impianti idroelettrici ai quali sono andati altri 35 miliardi di dollari per produrre 25 GW.

In tutto 140 miliardi di dollari di investimenti per 65 GW di energia elettrica a basse emissioni di carbonio, rispetto ai circa 250 miliardi di dollari spesi per produrre 157GW di nuova energia da tutte le fonti nel mondo nel 2008. «Questo significa che attualmente le energie rinnovabili rappresentano la maggioranza degli investimenti e oltre il 40% della power generation capacity aggiunta lo scorso anno» si legge nel rapporto.

Nel 2008 gli investimenti nelle energie pulite sono stati 4 volte di più che nel 2004 ed hanno superato il record del 2007 con una crescita del 5%, ma la crisi si fa sentire: gli investimenti nelle energie rinnovabili sono calati del 17% nel secondo semestre 2008 rispetto al primo, una tendenza che prosegue anche nel 2009.

Ecco gli investimenti nelle diverse energie rinnovabili secondo il Global Trends in Sustainable Energy Investment 2009:

L’eolico ha attratto il più alto numero di nuovi investimenti: 51,8 miliardi di dollari, l´1% in più rispetto al 2007, confermando di essere l’energia rinnovabile più matura e più sostenibile e di aver stabilizzato la sua tecnologia per la produzione di energia. La posizione di leadership dell’eolico continua ad essere sostenuta da investimenti finanziari che permettono di aumentare la sua potenza installata in tutto il mondo, con performance di crescita particolarmente evidenti in Cina e negli Usa.

Il solare continua ad avere la più rapida crescita tra le rinnovabili grazie ai nuovi investimenti da 33,5 miliardi di dollari, più 49% rispetto al 2007, con un tasso di crescita annuo del 70% tra il 2006 e il 2008. La crescita dell’energia solare riflette l´allentamento della cosiddetta strozzatura del silicio e il conseguente calo dei costi, che si prevede sia del 43% nel 2009. Il finanziamento di progetti solari ha avuto la più forte crescita nel 2008: 22 miliardi di dollari e più 71%.

Nel 2008 sono invece diminuiti del 9% gli investimenti nei biocarburanti, calando a 16,9 miliardi di dollari. Anche se la tecnologia sembra ormai assestata, in particolare in Brasile, il settore sembra scontare il sovra-finanziamento degli ultimi due anni e in particolare dei primi mesi del 2007, seguito da un crollo dovuto all’effetto combinato dei prezzi elevati dei cereali e del grano, alla riduzione del costo del petrolio ed alla crisi alimentare. Gli investimenti sui biocarburanti puntano ora alla ricerca sulla seconda generazione di bioenergia da vegetali non alimentari, come le alghe, le crop technologies e la jatropha. Nella seconda metà del 2008 gli investimenti per lo sviluppo di nuove tecnologie e prodotti hanno per la prima volta superato quelli per i biocarburanti tradizionali.

L’energia geotermica segna nel 2008 la più alta crescita per gli investimenti rispetto a tutte le fonti rinnovabili: più 149% e nuovi 1,3 GW installati. A spingere il geotermico i suoi costi competitivi a lungo termine per la produzione di energia elettrica che, nonostante l´elevato costo del capitale iniziale, lo hanno fatto diventare un polo di attrazione di investimenti.

I nuovi investimenti privati per l’efficienza energetica sono stati di 1,8 miliardi di dollari, con un calo del 33% rispetto al 2007, anche se la cifra non comprende gli investimenti effettuati da imprese, governi e istituzioni con finanziamenti pubblici.

Comunque l´efficienza energetica ha registrato i più alti investimenti di venture capital e private equity dopo il solare, il che aiuterà le imprese sviluppare la prossima generazione di tecnologie energetiche sostenibili in settori come la smart grid. L´efficienza energetica ha ricevuto oltre il 33% e circa 180 miliardi di dollari delle misure di incentivi “verdi”.
In totale nel 2008 le transazioni nel settore dell’energia sostenibile, inclusi acquisizioni di imprese, asset re-financings e private equity buy-outs, sono state di 223 miliardi di dollari, con una crescita del 7% sul 2007. Però il capitale raccolto attraverso i public stock markets é calato del 51% a 11.4 miliardi di dollari mentre i clean energy share prices sono scesi del 61% durante il 2008.

Nonostante le turbolenze nei mercati finanziari mondiali, il valore delle transazione del mercato globale del carbonio è aumentato 87% nel corso del 2008, raggiungendo i 120 miliardi di dollari. Dopo l’approvazione del pacchetto 20-20-20 dell’Ue e il Kyoto compliance markets, sempre più Paesi stanno mettendo a punto un sistema di “interlinked carbon markets” e lavorano per un accordo globale all’interno della UN Framework Convention on Climate Change (Unfccc).

Il segretario dell’Unep Achim Steiner spiega che «Senza alcun dubbio, la crisi economica ha avuto un impatto sugli investimenti nell’energia pulita. Mentre gli investimenti nell’energia a bassa intensità di carbonio sono calati del 2% negli Usa e la loro crescita è rallentata in Europa, le buone notizie nel 2008 sono venute principalmente dai Paesi in via di sviluppo. La Cina è diventata il secondo mercato più importante del mondo per l’energia eolica in termini di potenza installata e il più grosso produttore di pannelli solari e un aumento della geotermia è in corso in Paesi come l’Australia, il Giappone e il Kenya. Altri Paesi in via di sviluppo, come Brasile, Cile, Perù e le Filippine, adottano delle politiche e delle leggi che incoraggiano promuovono le energie pulite come parte di una green economy. Ad esempio il Messico, global host della giornata mondiale dell’’ambiente il 5 giugno, prevede di raddoppiare il suo obiettivo di produzione di energia da fonti rinnovabili al 16%, come parte di una nuova politica energetica nazionale».

Per il 2009 bisognerà vedere cosa accadrà con la crisi economica mondiale e con gli incentivi e i pacchetti di stimolo specifici per molti miliardi di dollari dedicati all´efficienza energetica ed all’incremento delle energie rinnovabili.

Secondo Steiner «Questi “green new deals” appoggiati da alcune economie, inclusi Cina, Giappone, Repubblica di Corea, Paesi europei e Stati Uniti, contengono alcune serie disposizioni per l’energia pulita. Questo contribuirà a sostenere il mercato. Tuttavia, il più grande pacchetto di stimolo per le rinnovabili può venire dal climate convention meeting dell’Onu a Copenhagen tra poco più di 180 giorni. E’ qui che i governi devono trovare, volenti o nolenti, un nuovo accordo climatico, che dia certezza ai carbon markets, che possono avviare investimenti innovative in tecnologie pulite e Verdi».

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