[29/05/2009] Energia

Intanto i leader mondiali dell´atomo raschiano il barile (dei finanziamenti)

LIVORNO. Areva è in fase di revisione degli asset societari che gli potranno permettere di sferrare l’attacco per continuare a mantenere il ruolo di leader nella costruzione di reattori nucleari, nel futuro scenario energetico mondiale. E sarà un consiglio di sorveglianza del gruppo a decidere fabbisogno e modalità di finanziamento per accompagnare questa scalata.

Le prime stime quantificano in circa 12 miliardi di euro le risorse necessarie per fare investimenti, che non tengono conto però di quanto dovrà ancora spendere per completare la costruzione della centrale finlandese di Okljluoto, i cui ritardi hanno fatto crescere i costi preventivati, oltre al denaro fresco che servirà per riacquistare le azioni di Siemens che ha deciso di uscire dalla partita.
E non basteranno quei 1,1 miliardi di euro rientrati grazie alla vendita delle partecipazioni in Gdf Suez e Total, avvenuta qualche giorno fa.

La segue a ruota Edf, che – per parte sua - sta muovendo i suoi passi per rivedere la composizione delle società di cui è azionista, per avere ancora maggiore peso sullo scenario internazionale dell’energia: anche Edf che ha British energy ed ha preso una partecipazione nel gruppo americano Energy, ha bisogno di denaro fresco. Con un debito netto in rialzo del 50% in un anno, che equivaleva a quasi a 24,5 miliardi di euro a fine dicembre (superiore ai suoi patrimoni) il gruppo deve trovare il mezzo per risanare il suo bilancio.

La soluzione potrebbe essere quella di aprire all’ingresso di altre società almeno il carnet di azioni su alcune partecipate per Areva, mentre Edf ha confermato che il gruppo lancerebbe in giugno un prestito presso i privati per finanziare i suoi investimenti, una pratica d´indebitamento che viene però criticata perché caduta in disuso in questi ultimi anni tanto presso le imprese che presso i governi.

Quindi per essere pronti a cogliere al varco l’occasione ed essere pronti ad investire sul nucleare, serve denaro fresco sia ad Areva che a Edf, e non è proprio questo il momento migliore per trovarlo.

Ci sarebbe poi da riflettere sul fatto, che il leader mondiale nella costruzioni di reattori e il primo produttore francese di energia nucleare, stiano facendo grandi manovre per poter assestare i propri bilanci: non sarà che allora l’energia dall’atomo non sia così competitiva come in molti vorrebbero far credere?

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