[28/05/2009] Parchi

Arezzo: la provincia in extremis approva il Piano di sviluppo economico-sociale delle aree protette

AREZZO. In extremis, all’ultima seduta, il consiglio provinciale ha approvato un importante documento di pianificazione: il Piano di sviluppo economico-sociale delle aree protette, elaborato dal Servizio Conservazione della Natura della provincia. Un Piano “sofferto” ma partecipato, che può essere definito di “sistema” perché prevede azioni e progetti che riguardano trasversalmente tutte le aree protette e il rafforzamento nel loro insieme. «Un sistema ormai maturo per potersi integrare anche con il sistema statale (va in questo senso la previsione di forme di coordinamento con il Parco Nazionale e le Riserve statali) e con quello più complessivo regionale e nazionale, al quale ogni area protetta cerca di portare un suo contributo al tema della tutela del patrimonio naturale e della sua valorizzazione in chiave educativa, turistica e del mantenimento di attività economiche e di insediamenti umani talora preziosi per la conservazione di ambienti naturale di alto valore» hanno dichiarato dalla provincia. Le principali iniziative del Piano prevedono innanzitutto il rafforzamento degli istituti di partecipazione e coordinamento con comuni, Comunità montana Valtiberina Toscana, con il Parco Nazionale e le Riserve Statali, oltre che il consolidamento della collaborazione con una molteplicità di soggetti che hanno collaborato o che possono collaborare alla gestione delle aree protette, al fine di migliorare i servizi dei Centri Visita e delle altre strutture di accoglienza, le attività di educazione ambientale, la promozione turistica, la gestione ambientale. Molti sono i progetti e le attività di servizio, tra i quali: la manutenzione e l´implementazione della rete escursionistica e delle aree attrezzate, la realizzazione di rifugi e foresterie nelle aree in cui risultano carenti (Alpe della Luna), l´esecuzione di interventi di miglioramento ambientale in aree sensibili o a rischio di degrado (zone umide delle Riserve Naturali dell´Arno o l´area demaniale del Sasso di Simone, interessata da fenomeni di dissesto idrogeologico), interventi per la depurazione delle acque di piccoli centri abitati, che non sono ancora rientrati nei programmi di azione degli Aato.

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