[27/05/2009] Parchi

Parchi a cavallo comincia dalle Foreste Casentinesi

PRATOVECCHIO (Arezzo). L’associazione sportiva “Parchi a cavallo” affiliata alla Uisp, e Legambiente hanno lanciato oggi la campagna “Parchi a cavallo” che punta a il turismo equestre nei parchi e nelle aree protette italiane.

Il trekking inaugurale, “Ippovia delle Foreste Sacre”, è previsto dal 29 maggio al 2 giugno, si tratta di un tour nel parco nazionale delle Foreste Casentinesi, accompagnati da guide locali e dal Corpo Forestale dello Stato che, attraverso il Cta di Pratovecchio, ha partecipato all’organizzazione dell’intero programma. Partenza da Pratovecchio, per toccare realtà di notevole richiamo quali i santuari di Vallombrosa, Camaldoli e La Verna attraverso itinerari collinari e di montagna e foreste di massima valenza naturalistica.

«Il parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna ha con piacere aderito a questa iniziativa – dice il presidente Luigi Sacchini - Siamo davvero lieti di sostenere le forme di fruizione dell’area protetta compatibili con i valori che perseguiamo. Questo progetto di turismo sostenibile inoltre ci permette di svolgere appieno il nostro compito, che è quello di mettere in rete tutte le forze migliori valorizzando e facendo conoscere delle foreste verdissime e degli ambienti straordinari».

Il cavallo visto come compagno di viaggio ideale alla scoperta dei sentieri d’Italia, «Per diletto e sport, ma anche per un attento monitoraggio del territorio e il rilancio delle economie che vi si legano» dicono le due associazioni. L’iniziativa si pone come obiettivo anche quello di realizzare dei percorsi attrezzati, con punti tappa e di assistenza, anche grazie all’appoggio di circoli ippici e aziende agrituristiche.

Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente, spiega che «Il turismo equestre è un fenomeno in espansione - perché è un modo per rilanciare nuove e vecchie attività. Soprattutto è una strategia vincente per tutelare la qualità dell’ambiente e per un uso più accorto e razionale delle risorse naturali. Svilupparlo in Italia, da sempre territorio vissuto e attraversato dalle attività umane, è, per altro, più semplice di quanto sembri. Gli itinerari esistono da sempre, basta riaprirli e farli vivere nuovamente tornando a frequentarli».

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