[27/05/2009] Trasporti

Wwf: il terzo valico dei Giovi è (anche) antieconomico, meglio puntare sulla Pontremolese

ROMA. Secondo Il Wwf Italia il progetto del Terzo valico dei Giovi è antieconomico e datato, questo in estrema sintesi quanto dichiarato dall’associazione ambientalista durante la conferenza strategica sul progetto prioritario europeo 24 (Lione/Genova-Basilea-Duisburg-Rotterdam/Anversa) organizzata a Genova a cui ha partecipato il vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani.

«La realizzazione del Terzo Valico dei Giovi, i cui costi dai primi anni ’90 sono lievitati del 700%, che presenta un costo di realizzazione (5.060 miliardi di euro per 54 km di linea) dieci volte superiore a quello delle linee ad AV francesi o spagnole, e che avrebbe una gestione in perdita che obbligherebbe lo Stato a coprire l’85% dei costi di esercizio, non è un buon biglietto da visita per l’Italia in Europa, né un buon investimento per il nostro Paese in un periodo di crisi così acuta- dichiarano dal Wwf- Non è un caso che questo progetto non abbia beneficiato dei finanziamenti europei decisi nel 2007 per le reti di trasporto trasnseuropee (TEN-T), che vengono concentrati in primo luogo sulle tratte transfrontaliere».

L’associazione ambientalista che ha argomentato con i numeri quanto ha dichiarato, ricorda che quest’opera, pensata originariamente per il fallimentare collegamento ad AV Milano-Genova sarebbe stata giustificata se il Porto di Genova avesse generato un traffico di 5 milioni di teus (container da 20 piedi), mentre oggi dopo 15 anni dalla presentazione del primo progetto il Porto di Genova movimenta annualmente solo 1.700.000 teus. Tra l’altro «le linee attualmente in servizio dal Porto di Genova (due linee storiche dei Giovi e la Voltri-Ovada) hanno una grande capacità residua e potrebbero consentire di trasportare senza quasi senza nessun intervento 3.523.000 teus».

Secondo i dati del Wwf, nel complesso la rete ferroviaria ligure utilizzando appieno la Savona-Torino e completando il potenziamento della La Spezia-Parma, potrebbe consentire l’instradamento verso il Nord e Centro Europa di 9 milioni di teus. Poi il Wwf suggerisce al governo gli interventi infrastrutturali prioritari da mettere in cantiere per garantire la mobilità su ferro (in particolare delle merci) verso il nord Italia.

«Il Governo italiano farebbe bene ad investire innanzitutto sulla linea Pontremolese (Parma-La Spezia), che è la vera linea di collegamento sul versante tirrenico tra il Sud e il Nord-Nord Est d’Italia e verso il Brennero alternativa al terzo Valico dei Giovi. Quindi completare finalmente il raddoppio della Genova-Ventimiglia e raddoppiare la Voltri-Ovada-Alessandria (individuata a suo tempo dall’Europa come free way per le merci); costruire poi la bretella di collegamento tra il “camerone” di Borzoli e le due linee storiche dei Giovi già esistenti, per i collegamenti verso Milano, ed infine- concludono dal Wwf Italia- quadruplicare la tratta Tortona-Voghera».

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