[26/05/2009] Acqua

Vigilanza sulle risorse idriche: il controllo passa dal Parlamento al Governo?

FIRENZE. Questa volta, dopo l’ennesimo tentativo, la ministra Prestigiacomo è riuscita nell’impresa di ricondurre nell’orbita del ministero dell’Ambiente la vigilanza sulle risorse idriche (in passato aveva provato anche sui rifiuti). Grazie a un emendamento approvato nel corso della conversione del decreto Terremoto al Senato è stata introdotta una modifica all’articolo 9, dedicato alle norme per facilitare la rimozione delle macerie provocate dal sisma del 6 aprile scorso.

L’emendamento riguarderà la gestione dei servizi idrici in tutto il territorio nazionale. Entro 45 giorni dall’entrata in vigore della norma, il ministero dell’Ambiente avvierà un programma per il coordinamento delle iniziative di monitoraggio, verifica e consolidamento degli impianti per la gestione dei servizi idrici.

Programma predisposto dalla Commissione nazionale per la vigilanza sulle risorse idriche, istituita nel ministero dell’Ambiente che subentra dunque nelle competenze già attribuite all´Autorità di vigilanza sulle risorse idriche e sui rifiuti e successivamente attribuite al Comitato per la vigilanza sull´uso delle risorse idriche che sarà soppresso.

Ovviamente sarà “tagliato” anche l’Osservatorio sui servizi idrici (organo tecnico di supporto al Coviri) e dunque anche la vigilanza sulle tariffe e più in generale sulla qualità dei servizi erogati verranno svolte dalla commissione “controllata” dalla Prestigiacomo e quindi dal governo. La nuova Commissione spiegano dal ministero sarà composta da cinque membri nominati con decreto del ministro dell´Ambiente, due dei quali designati dalla Conferenza dei presidenti delle Regioni e delle Province autonome e tre, di cui uno con funzioni di presidente individuato con il medesimo decreto, scelti tra persone di elevata qualificazione giuridico-amministrativa o tecnico-scientifica, nel settore pubblico e privato, nel rispetto del principio dell´equilibrio di genere. Rimarranno in carica tre anni e verranno nominanti entro 30 giorni.

Secondo quanto riportato dal ministero la Commissione per svolgere i suoi compiti si servirà del supporto tecnico-scientifico e operativo dell´Ispra, su scala regionale o interregionale, iniziando dal territorio della Regione Abruzzo. Ecco scoperto l’arcano del legame di questo provvedimento con il decreto terremoto.

Facciamo notare che il Co.Vi.Ri. (Comitato per la Vigilanza sull´uso delle risorse idriche), presieduto da Roberto Passino e di cui fa parte anche Riccardo Petrella è un organo indipendente della pubblica amministrazione istituito dalla legge 5 gennaio 1994, n. 36, e che risponde direttamente al Parlamento, cui riferisce annualmente circa lo stato del settore, relativamente al servizio idrico integrato. Tra i compiti più rilevanti affidati al Comitato vi è quello di garantire l´osservanza dei principi della legge di riforma dei servizi idrici, con particolare riferimento all´efficienza, efficacia ed economicità del servizio, alla regolare determinazione ed al regolare adeguamento delle tariffe, nonché alla tutela degli interessi degli utenti.

Al Comitato è attribuito, inoltre, il potere di proporre azioni davanti alle autorità competenti contro gli atti posti in essere in violazione della norma, nonché di esercitare l´azione di responsabilità nei confronti degli amministratori e di risarcimento dei danni a tutela dei diritti dell´utente. La nuova Commissione ministeriale, al di la dei nominativi di cui sarà composta, non pare possa avere analoga autonomia e rappresentare tutte le istanze.

Inoltre facciamo osservare che si continua a modificare la materia delle acque e difesa del suolo (nei vari aspetti più o meno correlati), inserendo provvedimenti alla prima occasione utile senza avere una norma unica di riferimento, cosa di cui ci sarebbe tanto bisogno. La legge approvata al Senato con titolo definitivo "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile", passerà alla Camera per il suo iter di osservazioni, dove speriamo possano essere messi in moto ripensamenti.

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