[25/05/2009] Energia

Qualche riflessione e chiarimento sull´accordo ´energetico ´ Italia-Usa

LIVORNO. Secondo e ultimo giorno del G8 energia oggi a Roma, il cui obiettivo – si legge nel sito ufficiale- è quello di ricercare “una nuova collaborazione tra i Governi e un’alleanza con le imprese del settore per superare la crisi, rilanciare gli investimenti nei grandi progetti energetici e promuovere l´efficienza negli usi dell´energia, accelerando lo sviluppo e l´impiego delle tecnologie pulite e sostenibili con particolare attenzione ai cambiamenti climatici”. Alleanze che già si sono concretizzate tra Italia e Stati Uniti sul fronte istituzioni e tra Enel e Egyptian Electricity Holding Company (Eehc), l´ente elettrico pubblico egiziano, per quello delle imprese.

Nel primo caso si tratta di un accordo siglato tra il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola (Nella foto), e il segretario per l´Energia degli Stati Uniti, il Nobel per la fisica Stephen Chu, che prevede la cooperazione tra Italia e Usa in materia di tecnologie per il carbone pulito ovvero per ridurre l´impatto ambientale degli impianti a carbone e l´ottimizzazione dei cicli di produzione ad alta efficienza, e per la cattura e sequestro dell´anidride carbonica.

L’accordo prevede lo scambio di know-how, il coordinamento di progetti congiunti, lo sviluppo di nuove tecnologie e l´individuazione di siti idonei per lo stoccaggio della CO2. «Con questo accordo - ha dichiarato il ministro Claudio Scajola - pensiamo di dare un contributo al futuro della produzione anche in Italia, perchè il carbone resta un componente importante, con il 15% del nostro mix produttivo» e il segretario Steven Chu ha espresso l’auspicio che questa intesa «sia il punto di partenza di una lunga e prosperosa relazione con l´Italia».

Questo scambio di collaborazioni con L’Italia, prevede che a settembre venga creato anche un gruppo di lavoro sulle nuove tecnologie in seno alla ricerca per il nucleare di nuova generazione, che potrà portare ad una accordo simile a quello già siglato tra Italia e Francia. Ma che a differenza di quanto riportato da gran parte dei mass media, dovrà riguardare la ricerca per risolvere il problema delle scorie prodotte dalle centrali nucleari che può essere «risolvibile- ha detto il ministro statunitense dell´Energia - grazie alla scienza e alla ricerca» e lo studio di tecnologie per l’energia nucleare di prossima generazione. «La scienza - ha detto Chu - può e deve contribuire a risolvere le questioni economiche globali e le sfide energetiche e climatiche».

Ed ha aggiunto che «la nuova amministrazione statunitense ha scelto di assumersi un profondo impegno per trovare risposte ai temi caldi del cambiamento climatico e della ricerca di una energia pulita per il futuro. Gli Usa stanno facendo la loro parte grazie alla decisione del Governo di Barack Obama di raddoppiare gli investimenti per la ricerca, e implementare la cooperazione tra nazioni per ottenere nuove tecnologie energetiche», ma «Le sfide che gli scienziati hanno di fronte possono essere affrontate solo mediante la collaborazione tra Paesi».

Sul fronte delle imprese, altro corno su cui si è basata l’impostazione del G8 energia, il protocollo d´intesa firmato tra Enel e l’ente pubblico per l’energia in Egitto, prevede di avviare l´applicazione alle centrali elettriche egiziane di tecnologie produttive a più elevata efficienza. Il gruppo italiano fornirà a Eehc il know how tecnologico, ottimizzando il funzionamento degli impianti di generazione alimentati a gas, introducendo più avanzati sistemi di manutenzione e nuovi programmi di formazione del personale tecnico. Una particolare attenzione sarà inoltre dedicata all´introduzione di sistemi di generazione da fonte rinnovabile, soprattutto con riferimento alle potenzialità di sviluppo della fonte solare a concentrazione, tecnologia che ha bisogno di grandi spazi in cui l’irraggiamento è elevato, quali si ritrovano nelle aree desertiche africane.

Da parte sua il ministero dell´Elettricità e dell´Energia egiziano si impegna ad assistere Enel promuovendone la collaborazione con le amministrazioni locali, centri di ricerca e aziende energetiche locali, anche nel settore oil & gas.
«E´ importante che i governi accompagnino lo sforzo compiuto dalle aziende energetiche mettendo a punto incentivi per lo sviluppo di quelle tecnologie innovative che oggi non hanno ancora raggiunto un sufficiente grado di economicità» ha detto il presidente dell´Enel, Piero Gnudi, nella sua veste di presidente dell´E8, l´associazione dei principali produttori al mondo di energia elettrica, in occasione dei lavori del G8. «Siamo consapevoli - ha aggiunto Gnudi - che per risolvere i problemi della salvaguardia dell´ambiente occorrerà una rivoluzione tecnologica che richiederà ingenti investimenti in ricerca e sviluppo. Investimenti che non potranno essere sostenuti da una singola azienda, ma che richiederanno una collaborazione fra aziende e istituzioni».

In contemporanea al G8, che renderà pubblico oggi pomeriggio a chiusura del summit il documento comune che verrà presentato al vertice di luglio a l’Aquila, si sta svolgendo a Parigi il secondo appuntamento dei ministri per il Major Economies Forum (Mef) su clima ed energia voluto dall´amministrazione Obama per fare il punto su possibili politiche ambientali comuni, prima del G8 a L´Aquila. Per l´Italia ci sarà il ministro dell´Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che aveva già partecipato anche alla prima tappa preparatoria del Mef a Washington, in cui era stata raggiunta un’intesa su due punti cardine: da un lato la condivisione che vi dovrà essere una diffusione maggiore, soprattutto verso i Paesi meno sviluppati, di tecnologie pulite; dall´altro che bisogna fissare obiettivi anche di breve periodo nella riduzione delle emissioni di CO2.

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