[25/05/2009] Energia

Ennesima “follia” nucleare della Corea del nord: esperimento sotterraneo e lancio di un missile

LIVORNO. La notizia l’ha data per prima l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap: «La Corea del sud ha rilevato un “sisma artificiale” nella Repubblica popolare democratica della Corea (Ppdc) che potrebbe essere stato causato da un esperimento nucleare», poi l’Agenzia meteorologica della Corea del sud ha precisato che il terremoto è stato registrato lunedì alle ore 9 e 45 (00.45 ora di Greenwich)e che era localizzato a Gilju nella provincia nordcoreanadi Hamkyung, con una potenza di 4,5 gradi Richter di magnitudo.

Non c’erano quindi più dubbi: l’epicentro del sisma è nei dintorni del sito dove il regime stalinista di Pyongyang fece il suo primo esperimento nucleare sotterraneo il 9 ottobre 2006. Il governo di Seoul è più che preoccupato per questa nuova sfida della Corea del nord ed è stata immediatamente chiesta la riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza nazionale che si terrà oggi presieduta dal presidente Lee Myung-bak in persona. Tacciono invece i cinesi, alleati e protettori del regime nordcoreano, che si limitano a riportare commenti delle televisioni sudcoreane ed agenzie straniere, anche se l’agenzia ufficiale di Pechino, Xinhua, ha pubblicato le immagini satellitari dell’area dove è avvenuto l’esperimento, forse per dimostrare che la situazione è “sotto controllo”.

Più diretto e deciso il servizio di controllo speciale del ministero della difesa russo che ha confermato subito l’esperimento nucleare nordcoreano e ha detto: «Gli esperimenti sono stati condotti a 80 km a nord-ovest della città si Kilchu (est), la potenza della carica è stata di 10 - 20 kilotoni. A titolo di paragone, la bomba atomica lanciata dagli americano su Hiroshima nell’agosto 1945 aveva una potenza di 20 kt». Solo dopo è venuta la conferma dell’agenzia nordcoreana Kcna: «Abbiamo effettuato un nuovo esperimento nucleare sotterraneo il 25 maggio».

Il regime comunista nordcoreano ha dato così immediatamente corpo alle minacce di riprendere il suo programma nucleare militare e civile dopo che a metà aprile, in seguito alla condanna dell’Onu per il fallimentare lancio di un missile balistico a lunga gittata, si era ritirato dai negoziati in corso del gruppo dei 6 (oltre alla Corea del nord, Usa, Giappone, Cina, Russia e Corea del sud) per l’abbandono del suo programma nucleare in cambio di aiuti energetici, economici ed alimentari vitali per un Paese isolato dal resto del mondo ed affamato dal regime dinastico-staliniano dei Kim.

Intanto, tanto per buttare benzina sul fuoco, Pyongyang qualche ora dopo l’esperimento nucleare ha annunciato di aver lanciato un missile sperimentale a corto raggio, poi ha ribadito la fine di ogni cooperazione con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Iaea) e annunciato la riattivazione di tutte le sue installazioni nucleari.

La follia nucleare di quello che sembra un pittoresco e affamato residuo di un passato ormai remoto e destinato ad essere cancellato dalla globalizzazione si sta rivelando molto più lucida e determinata di quanto si pensasse e magari questo frammento di follia atomica nel cuore dell’Asia, al confine tra i giganti cinese, russo ed americano fa comodo a più d’uno.

Ria-Novosti affida il commento di questa ennesima sfida nordcoreana al senatore Mikhaïl Marguelov, presidente del Comitato degli affari internazionali del Consiglio della Federazione Russa, «In caso di persistenza nel suo programma nucleare, la Corre del nord potrebbe scontrarsi con un regime di sanzioni rigide e provocare così una catastrofe umanitaria per la sua popolazione».

Il senatore ha chiesto all’Onu e ad altre organizzazioni internazionali di dare una risposta adeguata ed ha ricordato che «La Russia aveva dichiarato a più riprese che non avrebbe tollerato la comparsa alle sue frontiere di uno Stato in possesso dell’arma nucleare. Sono sicuro che nel corso della riunione di oggi del Consiglio di sicurezza dell’Onu la condanna delle azioni della Corea del nord sarà unanime. Pyongyang deve comprendere che non potrà indefinitamente tenerci sulla corda. Gli esperimenti nucleari della Corea del nord riducono e negano tutti gli sforzi diplomatici intrapresi per la denuclearizzazione della penisola coreana».

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