[24/05/2006] Parchi

Greenpeace: si rischia l’estinzione del tonno rosso

BARCELLONA - Greenpeace ha presentato oggi a Barcellona, a bordo dell’Esperanza, una delle navi impegnate nella spedizione “Defending our Oceans", un nuovo rapporto, “Where have all the tuna gone?”, che mette in evidenza che l’estinzione commerciale del tonno rosso potrebbe essere molto vicina a causa della pesca pirata.

La commissione internazionale per la conservazione del tonno atlantico (Iccat) ha fissato a 32 mila tonnellate di tonni che si possono pescare ogni anno, per Greenpeace le catture superano di ben il 37% questa quota, oltre 12.000 tonnellate in più di quanto consentito. A questo si devono aggiungere 51.000 tonnellate all’anno dei tonni da allevamento, quasi il 60 per cento oltre la quota annuale di cattura ammessa. Infatti, spiega greenpeace «si tratta di tonni pescati e messi in gabbia ad ingrassare. Tutto ciò, grazie anche ai sussidi dell’Ue che negli ultimi 10 anni hanno superato i 28 milioni di euro».

Per Alessandro Giannì, responsabile della campagna mare di Greenpeace Italia «la popolazione del Mediterraneo di questa specie sta per essere distrutta per foraggiare un mercato insaziabile ed allevamenti di tonno ancor peggiori della stessa pesca. Tutto questo con i soldi dell’Ue e degli Stati Membri.Nei prossimi giorni Greenpeace si impegnerà nelle acque internazionali del Mediterraneo per denunciare e contrastare i pirati dei tonni. Abbiamo il diritto di sapere dove sono finiti i tonni».

Intanto Greenpeace annuncia che a Genova il 15 giugno, a bordo della “Rainbow Warrior “, verrà presentato un altro rapporto, con la proposta di creazione di una rete di riserve marine d’altura nel Mediterraneo. «Occorre una rete di riserve marine - dice Giannì - per proteggere tra l’altro siti di riproduzione del tonno rosso e degli altri grandi pesci pelagici a rischio, come il pesce spada, minacciato anche dalle spadare illegali».

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