[20/05/2009] Parchi

Giornata europea del mare a Roma, ma per Legambiente c’è poco da celebrare

ROMA. Oggi, presieduta dal commissario europeo agli affari marittimi Joe Borg e dal ministro italiano delle Infrastrutture e dei trasporti italiano, si è conclusa a Roma la terza e conclusiva tappa della seconda Giornata europea del mare. Nel pomeriggio si è tenuta una sessione plenaria dedicata sulla politica europea integrata nel Mediterraneo, con la partecipazione dei rappresentanti di Paesi europei e del nordafricani.

La giornata ha ospitato anche workshop sui sistemi di identificazione automatica nel Mediterraneo e sul contributo dei cluster marittimi.

Secondo Joe Borg, «la politica marittima integrata dell´UE pone i settori marittimi e le regioni costiere, che sono tradizionalmente periferici, al centro di una nuova politica, dinamica e inclusiva, a favore della crescita e dell´occupazione sostenibili. L´Ue e i suoi Stati membri sono convinti che si debba tener conto delle specificità di oceani, mari e coste in modo coordinato e coerente. A Roma istituzioni e parti interessate discutono nuovi approcci per garantire una gestione sostenibile dei nostri oceani, dei nostri mari e delle nostre regioni costiere nel quadro di una strategia integrata globale».

L’European maritime day nasce nel 2008 dopo la pubblicazione della “comunicazione su una politica marittima integrata per l’Unione Europea” per avviare una gestione delle diverse attività e politiche riguardanti i mari non più su base settoriale: «Da quando, nell´ottobre 2007, la Commissione europea ha presentato una proposta di politica marittima integrata, che ha ricevuto l´avallo dei capi di Stato e di governo nel dicembre 2007, sono stati registrati progressi concreti nella messa a punto di un quadro coerente per promuovere sinergie e risolvere potenziali conflitti tra vari settori attinenti alle politiche marittime. In linea con il piano d´azione pubblicato nell´ottobre 2007 la Commissione ha già presentato un pacchetto di proposte volte, ad esempio, a potenziare la ricerca marittima e a sviluppare i porti dell´UE, a promuovere la pianificazione dello spazio marittimo e uno spazio di trasporto marittimo senza barriere e a favorire la produzione di energia eolica offshore. Altre proposte riguardano strategie di adattamento al cambiamento climatico, di sostegno ai lavoratori del settore del trasporto marittimo o di elaborazione di orientamenti per una governance marittima integrata. Nel settore della pesca la Commissione ha presentato una nuova normativa sulla lotta alla pesca illegale e sul miglioramento del controllo e dell´esecuzione e ha inoltre avviato una vasta consultazione a livello europeo su una riforma radicale della politica comune della pesca».

Da Legambiente arriva un commento scorato sulla giornata europea del mare guardata dall’osservatorio italiano: «Se si parla di mare c’è molto poco da celebrare. Non è certo un buon periodo quello che sta caratterizzando le politiche del mare nel nostro Paese. Per il primo anno, ad esempio, le nostre coste non sono più pattugliate dal servizio di prevenzione antinquinamento, la task force di pronto intervento che operava contro il rischio di sversamenti e per la quale dal 31 dicembre è scaduta la convenzione. Arrancano anche le politiche della pesca, strette tra recrudescenza dei fenomeni d’illegalità e scarsa attenzione ai temi della valorizzazione della pesca costiera artigianale, che è la più diffusa nel nostro paese. Calma piatta pure sul fronte della dotazione infrastrutturale e sulle politiche di rilancio delle autostrade del mare, sacrificate dall’utilizzo delle scarse risorse disponibili per mega opere, spesso inutili, mentre le aree marine protette si preparano ad affrontare la prossima stagione estiva con un capitolo di bilancio drasticamente decurtato».

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