[20/05/2009] Comunicati

Servizi pubblici locali: boom dei reclami rispetto al 2007 (+171%)

LIVORNO. Più 171% di reclami rispetto al 2007 per quanto riguarda l’erogazione dei servizi pubblici locali. E’ quanto emerge dai dati raccolti dal Pit Servizi, il servizio di Cittadinanzattiva che fornisce gratuitamente ai cittadini assistenza e tutela dei diritti nei servizi di pubblica utilità. Ne emerge una classifica dei settori in cui si riscontrano le maggiori criticità, con le telecomunicazioni che si confermano per il terzo anno in testa ai servizi più criticati dai cittadini (24% delle segnalazioni), anche se la vera emergenza riguarda l’erogazione dei servizi pubblici locali (13% sul totale delle segnalazioni): la crescita esponenziale, e a 3 cifre, delle lamentele è legata all’incidenza dei tributi locali sul bilancio delle famiglie e al basso livello di qualità dei servizi.

I servizi più criticati sono l’acqua (56% sul totale delle segnalazioni relative ai servizi locali, + 32% rispetto al 2007), i rifiuti (16%, anche se qui c’è l’unica nota positiva, visto che è stato raccolto un -5% in meno di segnalazioni rispetto al 2007) ed il trasporto pubblico locale (11%, come un anno fa). Le principali criticità riguardano la restituzione del canone di depurazione indebitamente pagato per l’acqua, problemi di fatturazione per i rifiuti (spese non dovute, conguagli elevati, ritardi invio delle bollette), carenza e inaffidabilità del servizio per il trasporto locale (interruzioni del servizio e ritardi, scarsa frequenza di corse in alcune fasce orarie).

L’energia raccoglie il 10% sul totale delle segnalazioni con un incremento del 39% rispetto al 2007): predominano le lamentele sul versante dell’energia elettrica (71% sul totale delle segnalazioni riguardanti il settore energia, -6% rispetto al ‘07) rispetto a quelle relative al gas (29%, +6%), ma analoghe sono le criticità: bollette (tecnicismo dei termini, poco trasparenti per i costi), interruzione del servizio/morosità (a seguito di contestazioni, indirizzi sbagliati), contatori (sbagli nella lettura dei consumi, telelettura), call center (tempi di attesa, scortesia, scarsa chiarezza info), tariffe elevate.

Male anche la pubblica amministrazione che raccoglie il 20% di lamentele, anche se i trend maggiormente in ascesa li troviamo nel servizi bancari (+63%) e postali (+88%). «Ormai rassegnati i pendolari, stanchi anche di protestare» è infine l’amara interpretazione data da Cittadinanattiva ai dati riguardanti il trasporto, che in teoria invece sembrerebbero positivi, con una diminuzione del 27% rispetto all’anno precedente.

L’analisi completa sarà presentata domani a Roma (c/Centro Congressi Roma Eventi, via Alibert n°5 dalle ore 9,30 alle 13,00) alla presenza del ministro Brunetta, ed è il frutto di 8.330 segnalazioni (+25% rispetto all’anno prima) che i cittadini hanno rivolto nel 2008 al Pit Servizi.

«Negli anni passati - afferma Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva – le segnalazioni riguardavano soprattutto la scarsa qualità dei servizi, oggi i cittadini non riescono più ad accedere ai servizi, attendono troppo o comunque non riescono a sostenerne i costi. In un contesto difficile come quello che stiamo vivendo, ci si aspetterebbe l’attivazione di un sistema di tutele volto a rafforzare i diritti dei consumatori. Purtroppo, in Italia, sta accadendo esattamente l’opposto: da un lato si congelano le leggi che hanno ad oggetto l’attuazione di maggiori tutele per i consumatori come la class action, dall’altro anziché ampliare il quadro normativo si torna indietro sulle liberalizzazioni. Il risultato è che a soffrire non è solo il potere di acquisto, ma anche la tutela dei diritti, e i cittadini ne pagano il conto sia in termini di denaro che di tempo perso: diminuisce il primo e aumenta il secondo in attesa che si ripristini un qualsivoglia disservizio».

Al di là dei singoli settori, le segnalazioni nel loro insieme evidenziano che i diritti più disattesi sono quello all’informazione e al servizio (18% ciascuno). Seguono le violazioni del diritto alla sostenibilità economica (16%), alla trasparenza e alla qualità (12% ciascuno), alla tutela e all’equità contrattuale (9%). Poco frequenti le segnalazioni in tema di lesione del diritto alla sicurezza (3%), alla partecipazione civica e alla scelta (1% ciascuno).

Torna all'archivio