[18/05/2009] Parchi

La crisi economica...minaccia anche la tigre siberiana

FIRENZE. La tigre siberiana si è salvata dall´estinzione ed ha visto crescere i suoi esemplari negli ultimi 60 anni. Nel 1950, c´erano solo 40 tigri siberiane e oggi ce ne sono circa 450. Le prospettive per la sopravvivenza di questo animale però non sono buone e la causa è la crisi economica che indirettamente minaccia l’ambiente in cui vive questo predatore. Infatti la crisi ha fatto crollare i prezzi all´ingrosso di alcune specie di legno pregiato, ed i tagliaboschi stanno orientando i loro interessi verso il pino coreano (Pinus koraiensis), il cui legno è decisamente redditizio.

Secondo il Wwf Russia, tutto questo ha portato a situazioni di disboscamento illegale nella taiga di Ussurijsk (territorio di Primorje) grazie anche a carenze di controlli e mancanza di una politica internazionale efficace di prevenzione del fenomeno. «In risposta alla crisi mondiale, gli importatori cinesi di legno orientale hanno abbassato fortemente sia i prezzi che la domanda di legno di quercia e frassino- ha dichiarato Denis Smirnov, capo del Programma foreste per l’area dell’Amur del Wwf-Russia- Queste specie erano le più ambite dai contrabbandieri, ma la domanda si è abbassata dopo che i dazi doganali per l´esportazione relativi a questo tipo di legno da costruzione sono stati aumentati a partire dal primo febbraio. Nel frattempo - ha continuato Smirnov - la domanda di pino coreano continua ad essere alta sia sul mercato nazionale che su quello internazionale e viene venduto a prezzi piuttosto alti».

Prima dell´entrata in vigore del nuovo Codice forestale russo, nel 2007, il pino corano godeva dello status speciale di specie protetta dall´uso commerciale, il che contribuiva alla sua conservazione. Negli ultimi anni le foreste di Pinus koraiensis sono state decimate causando un danno incalcolabile proprio per il valore che ha questo ecosistema considerato le specie animali che vi vivono. «Il disboscamento illegale e selvaggio è un fenomeno scioccante che sta seriamente compromettendo alcuni tra gli ambienti più ricchi di biodiversità del nostro pianeta- ha sottolineato Massimiliano Rocco, Responsabile Traffic e Timber trade Wwf Italia- La deforestazione ha delle ripercussioni sia sull´habitat che sulle prede di alcuni degli animali più rari della terra come appunto la tigre siberiana e il leopardo dell´Amur nelle foreste siberiane. In altri contesti geografici la stessa deforestazione sta sottraendo spazi e risorse vitali a specie come elefanti, gorilla, oranghi ,giaguari e a milioni di persone che delle foreste e dei suoi prodotti vivono. L’Italia è uno tra i primi mercati al mondo di legname con grossi interessi nel mercato di quello tropicale pertanto il nostro senso di responsabilità dovrebbe spingerci a collaborare con quei paesi partner in questo mercato per farne un mercato certificato e di qualità, che veda in primo piano l’impegno per tutelare e gestire seriamente questa rinnovabile, se ben gestita, e insostituibile risorsa» ha concluso Rocco. Se la catena alimentare viene spezzata alla base, a soffrirne ovviamente sono anche tutti gli altri livelli. Nella regione dell´Amur, i pinoli del pino coreano rappresentano una fonte di cibo per alcuni animali come i cinghiali, che a loro volta sono prede della tigre siberiana; ma i pinoli vengono anche venduti sul mercato internazionale, portando dei benefici alle comunità locali che vivono dei prodotti della foresta e a cui il taglio illegale di legname sta sottraendo un’importante fonte di sostentamento. Quindi l’uomo, con le sue azioni, minaccia anche se stesso oltreché gli altri esseri viventi.

Secondo il Wwf l´unico modo per fermare il disboscamento totale delle foreste di pino coreano dell´estremo oriente, è imporre una moratoria al suo taglio. L´organizzazione per la conservazione della natura chiede alle autorità provinciali e federali di suggerire una piano per inserire con urgenza il pino coreano nella lista delle specie per cui sono vietati l´abbattimento e la raccolta e di informare di conseguenza i paesi importatori.

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