[18/05/2009] Parchi

Pisa: la provincia difende il litorale dall´erosione sperimentando il Tecnoref

PISA. Prenderà il via a breve una nuova sperimentazione per contrastare il fenomeno dell´erosione marina sul litorale pisano. Si tratta del Tecnoreef, un manufatto in calcestruzzo armato a base di elementi naturali, forato, che permette la costituzione di barriere artificiali. Questo struttura che in passato è stato utilizzata per favorire la ripopolazione della fauna marina, da poco è stato anche adottata come sistema anti-erosione sommerso. I suoi moduli, a forma ottagonale, vengono assemblati a comporre strutture piramidali "aperte" che permettono alle onde di penetrarvi all’interno dove, generando diverse turbolenze, ne escono indebolite.

Questa sperimentazione prende il via grazie alla firma di un protocollo d´intesa tra Regione Toscana, provincia di Pisa, Ente Parco San Rossore, Università di Pisa (Dipartimenti di Ingegneria civile e Scienze dell´uomo e dell´ambiente). Il progetto che ha un costo totale di 1 milione di euro è accompagnato da un cofinanziamento di 500mila euro.

«Il fenomeno dell´erosione è molto complesso e in evoluzione continua – ha dichiarato l´assessore provinciale all´ambiente Valter Picchi - Per questo la strada obbligata è procedere attraverso sperimentazioni e il nostro litorale sta diventando un laboratorio permanente, raccogliendo esperienze uniche per la costa toscana e non solo. I benefici che ne trarremo potranno essere poi applicati anche in altre zone». L´applicazione del Tecnoreef avverrà in tempi abbastanza brevi, anche perché sarà legato agli interventi urgenti da realizzare alla foce del fiume Morto, dove l´attuale pennello in parte danneggiato, è ormai "aggirato" dalle acque e non riesce più a svolgere la sua funzione. Quello che si sta verificando è un ostacolo al deflusso regolare con progressivo insabbiamento della foce - spiegano dalla provincia- Questa combinazione di fattori, in caso di piene e mareggiate di particolare intensità, non scolmando più a dovere le acque dell´esteso reticolo dei fossi urbani, rischia di provocare gravi problemi nella zona nord della città.

In questo progetto, l’Università di Pisa con il Dipartimento di Ingegneria civile ha il compito di effettuare le prove in vasca del modello della barriera da realizzare, mentre con il Dipartimento di Scienze dell´uomo e dell´ambiente dovrà eseguire monitoraggi periodici sul funzionamento del sistema. Essendo poi un’applicazione sperimentale è necessario a valle valutare i risultati: per questo è già stata istituita un’apposita commissione mista formato da tecnici di regione, provincia, ente parco e università. «Il Tecnoreef si aggiunge come tipologia di sperimentazione ai geotubi (le scogliere artificiali) collocati a difesa dell´arenile di fronte alla villa presidenziale di San Rossore, al Mep (il brevetto danese dei tubi drenanti) applicato tra le foci nuova e vecchia del fiume Morto» ha concluso l´assessore Picchi.

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