[15/05/2009] Trasporti

Verso una mobilità elettrica nelle città italiane?

LECCE. Oggi al convegno “Operatori elettrici e industria dell’auto. Un’alleanza oltre la crisi per il futuro della città” che si è tenuto al Festival dell’Energia di Lecce è stato anticipato un progetto dell’utility A2A e del gruppo Renault-Nissan per la mobilità su veicoli elettrici nella regione Lombardia che verrà reso noto nei dettagli a Milano verso la fine del mese,.

«L’accordo di programma, già firmato da A2A e da Renault Nissan – si legge in una nota - attende il via libera dell’amministrazione milanese, ma sembra già da ora destinato a rivoluzionale la mobilità nelle grandi città grazie alla riproposizione del modello su larga scala, in collaborazione con Federutility».

Federutility che riunisce più di 460 distributori locali di energia, gas e risorse idriche, oggi al Festival dell’Energia di Lecce ha promosso un tavolo di lavoro sullo sviluppo della e-mobility che coinvolga le utility italiane e le maggiori case automobilistiche che stanno investendo nell’auto elettrica ed ha lanciato un appello agli operatori elettrici e l’industria dell’auto, in particolare quelli delle metropoli, «affinché comincino a valutare fin da ora gli standard nazionali e l’estensione del progetto». Per Federutility «Il problema per un reale sviluppo per l’auto elettrica sta nelle infrastrutture. Servono punti di ricarica per i veicoli.»

Proprio a questo sembra puntare il progetto lombardo e il presidente del Comitato di gestione di A2A, Giuliano Zuccoli, spiega che «in tempi contenuti, in Lombardia, ci saranno 400 colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici prodotti dalle due case automobilistiche. Abbiamo già valutato ipotesi finanziarie di supporto. Vogliamo fare in modo che per muoversi nella regione non ci sia più bisogno dell’auto tradizionale. Oggi la tecnologia delle auto e delle batterie, lo consente».

Secondo il direttore generale di Federutility Adolfo Spaziani, «Le nostre aziende di distribuzione presenti, come A2A, in tutte le grandi città, sono pronte a realizzare infrastrutture per un sistema di mobilità alternativo e sostenibile. Nel passato si sono affollati tanti annunci ma ora che è partita la locomotiva degli Stati Uniti e che anche l’Europa si è data obiettivi di risparmio energetico e abbattimento dell’inquinamento, il processo si fa serio. Le nostre associate possono valutare concretamente i costi delle infrastrutture e la fornitura di energia. Riporteremo le conclusioni del progetto A2A a tutto il nostro sistema associativo. Le implicazioni positive, anche pensando alla sola città di Roma sono rilevantissime, dal punto di vista della salvaguardia del patrimonio artistico e della qualità dell’aria. D’altra parte ci aspettiamo che il governo, che ha firmato il Protocollo 20-20-20 in sede europea, sia coerente con quegli impegni e supporti come merita questa iniziativa, di concerto con gli enti locali».

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