[15/05/2009] Comunicati

Esplode una fabbrica chimica in Armenia, la Russia pronta ad intervenire

LIVORNO. Il vicepremier russo Sergei Ivanov ha assicurato oggi il premier armeno Tigran Sargsyan che la Russia è disposta a fornire assistenza all’Armenia per eliminare le conseguenze dell’emergenza ambientale prodottasi nella capitale armena Erevan in seguito ad un incidente accaduto nell’impianti chimico CJSC Naitit. Ieri un’esplosione avvenuta nel settore della CJSC Nairit dove si produce cloroprene ha provocato 4 morti e otto feriti tra operai, soccorritori e pompieri. Dopo l’esplosione si è prodotto un incendio che ha sollevato una spessa nube nera che ha messo in allarme i cittadini della capitale armena e che ora sembrerebbe estinto.

Secondo un portavoce dell’azienda l’incidente «non ha causato gravi pericoli per l´ambiente e non c’è stato alcun pericolo di fuoriuscite di sostanze inquinanti». Rassicurazioni che non convincono affatto il giornale armeno on-line Asbarez.com: «Il gigante chimico periodicamente affronta situazioni di emergenza per colpa dei suoi obsoleti impianti sovietici e per le scarse norme di sicurezza. nel dicembre 2006, in uno di questi casi, due serbatoi della Nairit contenenti rifiuti industriali infiammabili preso fuoco e l’incendio ha imperversato per due giorni prima di essere spento dai vigili del fuoco».

La Nairit, che è attualmente di proprietà della britannica Rhinoville Property Limited, ha subito continui passaggi di mano ma resta una delle principali imprese chimiche dell’Armenia ed è specializzata nella produzione di gomme e lattice sintetici. Fin dal 1940 l´impresa è stata nota in tutta l’Urss e poi a livello mondiale per la produzione di cloroprene. Insieme al policloroprene l’azienda armena produce anche altri prodotti chimici: acidi carbossilici, soda caustica, ipoclorito di sodio, carbinolo, lacca, ecc. Nel 2005 l’impianto di Yerevan ha prodotto 7.676 tonnellate di articoli in gomma e 6.000 tonnellate di soda caustica.

Una varietà di produzioni che ha permesso alla Nairit di diventare partner di diverse imprese internazionali che realizzano prodotti industriali in gomma e cavi anche in Italia, Polonia, Iran, Spagna e in diversi Paesi ex Sovietici. Da qualche tempo però la Nairit subisce i colpi della crisi: nel dicembre 2008 molti dei sui 2.000 lavoratori sono stati messi in aspettativa e la produzione è stata ridotta, con un calo che ha toccato anche più del 50%. Attualmente dovrebbero lavorare alla Nairit mille persone.

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