[15/05/2009] Energia

Cambiano gli incentivi per biomasse e rifiuti biodegradabili

LIVORNO. Non c’è che dire, il Governo sull’energia fa “scelte chiare”. Scelte, appunto, che però nulla o quasi hanno a che vedere con la sostenibilità ambientale. Nonostante il ministro Prestigiacomo (Nella foto) parli di “eco-energie”, infatti, ha inserito nel disegno di legge sull’energia alcune modifiche alla Legge Finanziaria 2008 per incrementare gli incentivi alla produzione di energia elettrica attraverso le biomasse anche di origine agricola (potature, residui della manutenzione forestale, di parchi e altro), agro-industriale e i rifiuti urbani per la parte biodegradabile.

Dov’è l’inghippo? Che per quanto riguarda le biomasse non c’è alcun parametro relativo alla filiera corta che invece doveva consentire l’utilizzo di biomasse proveniente dal territorio e non dall’altra parte del mondo. Non solo, per gli impianti sotto 1 megawatt l’incentivo è di 28 centesimi al kilowattora, mentre per quelli più grandi – oltre 1 megawatt – addirittura l’incentivo è di 1.3 euro, cifra mai vista prima e che perpetua la scelta della centralizzazione energetica, mentre proprio la diffusività sul territorio consentirebbe di sfruttare in modo più efficiente le fonti rinnovabili.

Così invece gli imprenditori avranno tutto l’interesse nell’investire in grandi impianti e nell’importare biomasse dall’estero. Tra l’altro la Toscana nel suo recente Pier (piano energetico) ha introdotto un limite a 70 chilometri per la provenienza delle biomasse che va esattamente nella direzione opposta tracciata da questo disegno di legge.

L’altra cosa criticabile (anche se da approfondire), anche da parte di chi come noi non è contrario alla termovalorizzazione purché inserita in un corretto e completo ciclo integrato dei rifiuti (come prevede anche la direttiva europea), è il fatto che con questo emendamento chi brucia avrà per la parte biodegradabile un ulteriore incremento dell´incentivo. Non solo, c´è da capire se questo incentivo incrementato sia il cosiddetto Cip6 (in realtà destinato alle sole fonti rinnovabili) o se sia un altro aggiuntivo, cosa che renderebbe ancor più criticabile l´iniziativa del governo.

«La scelta del governo a favore delle energie pulite – dichiara, invece, il ministro Prestigiacomo – è forte e irreversibile e passa anche attraverso provvedimenti come questo. Riteniamo infatti che biomasse, solare, eolico, idroelettrico debbano essere parte rilevante del mix energetico dell’Italia del futuro». E su questo saremmo anche d’accordo, se non ci fossero sotto quelle criticità di cui abbiamo detto prima.

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