[24/05/2006] Urbanistica

Val di Cornia, piano strutturale al via

PIOMBINO (Livorno). Il piano strutturale della Val di Cornia è ormai in procinto di essere presentato e anzi tutti gli studi tecnici sono già stati completati. «Da un punto di vista tecnico ci siamo – conferma l’architetto Vezio De Lucia, incaricato di redigere il piano - non mi sembra ci siano ragioni o novità che possano indurre a spostare i termini previsti: non conosco esattamente i tempi politici, ma comunque la conferenza di pianificazione dovrebbe essere a giugno e alla sua conclusione il piano potrà essere adottato».

Nel piano strutturale d’area della Val di Cornia mancano però due pezzi importanti: San Vincenzo e Sassetta, che potrebbero far pensare a un passo indietro rispetto ai piani precedenti. «No, nessun passo indietro – spiega De Lucia - c’è un accordo abbastanza chiaramente convenuto con gli altri comuni che mira al cosiddetto riallineamento subito dopo l’adozione del piano. Cioè dopo la formalizzazione dei 3 comuni si dovrebbe procedere all’estensione del piano anche a San Vincenzo e Sassetta. Comunque queste sono decisioni politiche che non spetta a me commentare».

Quel che è certo, visti i tempi, è che le ‘varianti anticipatrici’ annunciate diversi mesi fa, rischiano di diventare ‘varianti post’… «Anche questo va chiesto al comune – conclude De Lucia – credo comunque che intendano approvarle contestualmente all’adozione del piano strutturale o immediatamente dopo».

Le previsioni del piano non sono accompagnate però da una contabilità ambientale, anche se vi è uno studio fatto dal geologo Paolo Nicoletti, collaboratore di Ambiente Italia.

«Non si tratta proprio di contabilità ambientale – spiega Nicoletti – ma in base alla legge abbiamo fatto la valutazione degli effetti ambientali, che con la nuova legge delega dovrebbe chiamarsi valutazione integrata. Fondamentalmente consiste in un’analisi quali-quantitativa di dati per individuare criticità ambientali presenti e per far arrivare il piano in fondo con scelte già valutate».

Lo studio ha quindi valutato come alcune scelte potevano incidere sulle risorse disponibili, a partire dall’approvvigionamento idrico.

«Alcune trasformazioni – conclude Paolo Nicoletti - possono per esempio essere avviate solo se il problema viene affrontato con azioni compensative di risparmio idrico, di ‘ buone pratiche’ che noi abbiamo inserito nel capitolo del piano dedicato alle risorse ambientali».

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