[12/05/2009] Energia

Eni rafforza la sua presenza in Egitto

LIVORNO. L´amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, e il ministro del petrolio egiziano, Amin Sameh Samir Fahmy, hanno firmato oggi a Sharm El Sheik un accordo di cooperazione che consentirà all’impresa italiana di ampliare e incrementare le collaborazioni con l’Egitto nel settore degli idrocarburi. Eni è già il principale operatore petrolifero straniero in Egitto, con una produzione di petrolio e di gas che nel 2008 ha raggiunto circa 240 mila barili al giorno. Il braccio operativo di Eni nel Paese è l’International Egyptian Oil Company (Ieoc), che svolge direttamente attività di esplorazione, mentre quelle produttive sono realizzate attraverso società miste italo-egiziane.

Eni spiega che «L´accordo prevede l´estensione per 10 anni, fino alla fine del 2030, della concessione del giacimento giant di Belayim, nel Golfo di Suez, di cui Eni è operatore con la quota del 100%. L´estensione di Belayim, la prima scoperta petrolifera storicamente avvenuta in Egitto e che fu opera di Eni, consentirà alla compagnia di implementare l´ingente programma di investimenti previsto per l´area del Sinai in attività di esplorazione, sviluppo e produzione. Eni si impegna infatti a spendere 1,5 miliardi di dollari in 5 anni in investimenti, costi operativi e interventi di ottimizzazione della produzione, con l´obiettivo di sostenere i volumi di produzione nella regione e incrementare il fattore di recupero finale degli idrocarburi. Le parti, inoltre, si riservano di valutare ulteriori iniziative di collaborazione nel campo delle tecnologie avanzate di produzione e di esplorazione».

Con l´accordo Eni e governo egiziano si impegnano a valutare insieme le alternative «per la definizione di un quadro commerciale adeguato a consentire lo sviluppo del gas naturale presente a grandi profondità (gas profondo). Lo sviluppo del gas profondo, soggetto a elevate pressioni e temperature, richiede tecniche avanzate e ingenti investimenti». Secondo un comunicato della multinazionale petrolifera, «L´Egitto presenta significative opportunità di sviluppo di questa risorsa ed Eni intende coglierle con l´obiettivo di contribuire a soddisfare la domanda del mercato domestico egiziano e ottimizzare le possibilità di esportazione».

Eni e ministero del petrolio riconoscono la necessità di una formazione professionale di operatori egiziani per aumentare l’indipendenza del settore petrolifero e del gas egiziani: «Eni metterà quindi a disposizione del ministero del petrolio egiziano le proprie infrastrutture e la propria società di selezione, formazione e knowledge management, Eni Corporate University, per un programma congiunto di formazione finalizzato allo sviluppo di risorse selezionate di alto profilo».

Con l’Egitto Eni vorrebbe anche intraprendere iniziative congiunte per lo sviluppo di idrocarburi in Paesi terzi, sia nell´upstream che nel downstream. «Con l´accordo firmato oggi – dice Scaroni - Eni prosegue nell´implementazione del proprio modello di cooperazione nei Paesi in cui opera, modello volto a integrare il business tradizionale con attività finalizzate a soddisfare il fabbisogno energetico dei Paesi produttori e a supportarli nel raggiungimento di elevati standard di sviluppo socio-economico».

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