[12/05/2009] Parchi

Il decennale dell’Area marina protetta di Portofino

PISA. Gli anniversari sono sempre una buona occasione per riflettere su cosa è stato fatto e cosa ci aspetta. Il decennale dell’area marina protetta di Portofino che ci si appresta a celebrare costituisce sotto questo profilo e per molti altri aspetti una occasione davvero speciale da non sprecare.

La decisione infatti di gestirla in maniera separata dal parco terrestre di Portofino istituito nel lontano 1935 e quindi più che meritevole di fiducia, rappresentò a tutti gli effetti l’avvio di una politica che avrebbe segnato pesantemente con risultati rovinosi la gestione delle aree protette marine. Recentemente in una audizione alla Commissione ambiente del Senato si è parlato di stato ‘agonizzante’ delle aree protette marine e chi volesse ricercarne la ragioni può prendere le mosse proprio da Portofino. Risale infatti a quella scelta profondamente sbagliata e contrastata senza successo da Federparchi, lo sbreco alla legge 394 e alla legge 426 con il quale si teorizzò che l’affidamento della gestione delle aree protette marine ai parchi terrestri confinanti era possibile solo nel caso di parchi nazionali. Quello di Portofino nato nazionale ma nel frattempo diventato regionale per il ministro Ronchi non aveva perciò titolo per gestire l’area marina che infatti fu affidata ad un Consorzio di cui appunto celebriamo il decennale.

Che si trattasse di una decisione assolutamente sbagliata e non giustificata dalle interpretazioni di comodo delle leggi fu poi chiaramente riconosciuto dalla Corte dei conti di cui peraltro il ministero ha continuato imperterrito a non tener conto, non rinunciando neppure a quel fossile amministrativo che è la commissione di riserva che viene regolarmente riproposta -anche per lo scoglio della Meloria-come se nulla fosse.

Il decennale di Portofino è appunto del tutto speciale perché permette –deve permettere al di là dei brindisi di circostanza- di riaprire sul piano nazionale e in un momento particolarmente critico per tutti i parchi, un confronto serio a partire dal parlamento sulle scelte e gli indirizzi che ormai non possono essere più elusi.

Il decennale coincide con la recente pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Unione Europea di una legge che aggiorna le norme per il Mediterraneo sulla gestione integrata delle coste. Cosa può esserci di più integrato sulle coste di un’area protetta marina e un‘area protetta terrestre specie nel Santuario dei cetacei.

E se qualcuno vuole aggiornarsi su come il ministero continua a gestire il mare e la costa consigliamo di leggere il contributo di Gianni Diviacco della regione Liguria nel libro ‘Aree protette e nautica sostenibile’ così si renderà conto delle sconcertanti piccinerie burocratiche con cui da Roma vengono gestite vicende tanto delicate. Detto questo va riconosciuto – ed è un merito non da poco dati i tempi che corrono- che il Consorzio di Portofino pur nato all’insegna della separazione ha operato con intelligenza per riuscire a stabilire seri rapporti di collaborazione con il parco terrestre che non è stato da meno. Il che non assolve che da Roma continua a fare orecchie da mercante.

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