[12/05/2009] Energia

Gas, petrolio e nucleare nel ricco menu russo per l’Asia-Pacifico

LIVORNO. Il primo ministro Vladimir Putin, in visita ufficiale in Giappone, ha detto che «La cooperazione nei settori dei combustibili e dell’energia resta prioritaria. Si rivela capitale per lo stabile approvvigionamento dei Paesi della regione Asia-Pacifico e per il rafforzamento della sicurezza energetica globale. Le società giapponesi partecipano attivamente alla messa in opera dei progetti petroliferi di Sakhalin-1 e Sakhalin-2. Nel febbraio scorso, un impianto di liquefazione del gas è entrato in servizio a Sakhalin. Il primo lotto di gas russo è già stato fornito al Giappone».

Si tratta dell’impianto del quale greenreport ha già scritto, capace di produrre 9,6 milioni di tonnellate di Gnl all’anno e che è alimentato da una condotta lunga 800 km. Società giapponesi, statunitensi e sudcoreane hanno già firmato contratti di acquisto di una gran parte del gas che verrà liquefatto a Sakhalin durante i prossimi 25 anni.

Putin ha confermato anche che imprese giapponesi dovrebbero partecipare alla realizzazione dell’oleodotto Siberia orientale – Oceano Pacifico (Visto), che trasporterà 80 milioni di tonnellate di greggio all’anno da esportare verso l’Asia-Pacifico , così come alla costruzione del gasdotto Sakhalin-Khabarovsk-Vladivostok. Il primo spezzone del Visto collegherà Taichet nella regione di Irkutsk, a Skovorodino, nella regione dell’Amur, alla frontiera con la Cina e dovrà essere terminato entro la fine di quest’anno. La costruzione del gasdotto Sakhalin-Khabarovsk-Vladivostok realizzato nel territorio di Primorie, sarà avviata questo mese.

La Russia sta spostando grandi investimenti verso le sue coste orientali per rifornire l’Asia-Pacifico: e la società petrolifera Irkoutsk (Ink) che possiede concessioni nella Siberia orientale ha firmato con la giapponese Jogmec un accordo per l’esplorazione e lo sfruttamento di due campi petroliferi. Ai russi rimarrà il 51% della joint venture. «Nel quadro del progetto – si legge in un comunicato dell’Ink – è previsto di condurre entro il 2013 dei lavori di prospezione sismica su un territorio di 2.200 km lineari e di perforare almeno sei pozzi». Le riserve accertate di petrolio dei giacimenti raggiungono i 13 milioni di tonnellate di petrolio e 52 miliardi di metri cubi di gas. Nel 2008 Ink e Jogmec hanno realizzato una joint venture per la produzione di petrolio nel nord della regione di Irkoutsk. E la sola Ink ha prodotto 294.000 tonnellate di petrolio e condensato di gas.

Parte di questo oro nero dovrebbe finire nell’impianto petrolchimico da 14 miliardi di dollari che Rosneft costruirà nel territorio di Primorie, nell’estremo oriente russo. Il presidente del territorio di Primorie, Sergei Darkin, che è a Tokyo al seguito di Putin, ha annunciato che «La prima tranche dell’impianto verrà messa in servizio nel 2012 e la seconda nel 2017. Il nostro Paese non ha costruito impianti di questo tipo da 40 anni, non abbiamo mai avuto una tale tecnologia. 20 milioni di tonnellate di petrolio all’anno saranno raffinate nel territorio di Primorie. L’impianto riveste una grande importanza per Primorie e l’insieme dell’estremo oriente».

Naturalmente Russia e Giappone non potevano non firmare anche un accordo sul nucleare civile: «Oggi abbiamo firmato un accordo intergovernativo per la cooperazione nell’utilizzo dell’energia nucleare a fini pacifici che ci permetterà di avviare una stretta collaborazione - ha detto Sergei Kirienko, il capo del monopolista statale russo dell’atomo Rosatom – Dopo la firma dell’accordo, avvieremo numerosi accordi che permetteranno di sviluppare dei progetti “pesanti” di molti miliardi di dollari».

Uno di questi è certamente la fornitura al Giappone di uranio russo debolmente arricchito. Per Kirienko «Si tratta di forniture importanti, per molte centinaia di milioni di dollari». La visita di Putin in Giappone si sta rivelando un gigantesco spot pubblicitario per i prodotti energetici russo rivolto anche agli altri Paesi dell’area. Il premier russo ha invitato il Giappone a partecipare al summit dell’Organizzazione dell’Asia-Pacifico ed a quello economico di San Pietroburgo che si terrà dal 4 al 6 giugno: «Delle grandi possibilità si aprono per i circoli d’affari nel quadro della preparazione del summit dell’Apec di Vladivostok nel 2012. Saluteremo la partecipazione delle imprese giapponesi a questo incontro».

Lo Stato-mercato russo sembra voler imbandire una tavola orientale ricca di piatti energetici in vista del post-crisi, puntando sulla tecnologia giapponese per imbandirla al meglio e sulla fame di petrolio, gas e nucleare di un’area in grande espansione perché l’offerta sia abbondante e disponibile.

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