[08/05/2009] Urbanistica

Il Ponte? Facciamolo in Abruzzo

EMPOLI (Firenze). L´emergenza non sospenda la democrazia e l´intelligenza: no alle new towns di cartone, no allo scavalcamento decisionista di comunità e istituzioni locali, sì alla ricostruzione dal basso e con le risorse liberate da operazioni ideologiche e irrealizzabili

È recente la notizia della destinazione, da parte del Governo, di un totale di 700 milioni di euro ai "primi interventi" per la ricostruzione nelle zone colpite dal sisma del 6 Aprile. Tale notizia preoccupa, in primo luogo, per la manifesta esiguità della cifra stanziata a fronte di un danno complessivo stimato nell´ordine di diversi miliardi; in secondo luogo - e più gravemente - per le modalità previste e prevedibili per la sua utilizzazione, già evidenti nelle prassi ipercentralistiche con cui Governo e Protezione Civile hanno affrontato fino dal primo momento l´emergenza: blocco totale dell´iniziativa dal basso, procedure di decisione blindate, via libera a progetti di nuove urbanizzazioni posticce e del tutto prive di controllo pubblico, la cui realizzazione sarà presumibilmente affidata agli stessi soggetti direttamente o indirettamente responsabili dei crolli.

Constatata la gravità della situazione e dei rischi implicati, e ascoltata la voce concorde delle popolazioni e delle istituzioni locali, la Rete del Nuovo Municipio ritiene proprio dovere rilanciare pubblicamente una doppia proposta, che si raccomanda per evidenza, semplicità e fedeltà ai principi fondamentali della legalità costituzionale e della razionalità politica:

- primo, destinare alla ricostruzione le risorse accantonate per la progettazione e la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, manufatto la cui fattibilità resta tuttora da dimostrare e i cui orizzonti di realizzazione aprono scenari pesantemente inquietanti a carico dell´integrità di ambiente, territorio e paesaggio, della probabile abdicazione della legalità statuale in favore delle varie forme di criminalità organizzata, nonché della alquanto dubbia economicità e razionalità dell´opera in relazione al sistema nazionale dei trasporti;

- secondo, fondare l´intera opera di ricostruzione in Abruzzo sulla corresponsabilizzazione e sulla consultazione costante di società e istituzioni locali, senza l´apporto delle quali nessun intervento può ambire ad un grado accettabile di riconoscimento pubblico; questo anche tramite il ricorso ad appositi istituti quali forum, tavoli e laboratori di progettazione condivisa, da considerarsi garanti della trasparenza, della legittimità, ma anche della congruenza delle decisioni assunte rispetto alla configurazione autentica dei bisogni delle popolazioni colpite.

In tale prospettiva, la Rete del Nuovo Municipio chiede a tutti i suoi collegati, e a tutti i soggetti sociali, culturali e istituzionali che condividono il senso della proposta, di attivarsi a livello locale e nazionale per favorirne l´adozione, arrestando il procedere di operazioni di spettacolarizzazione strumentali e vergognose, e scongiurando l´insorgere di rischi e danni ulteriori che, per la solidità della vita civile e democratica del Paese, minacciano di rivelarsi ancor più gravi di quelli già terribili provocati dal disastro naturale. I nostri uffici e le nostre strutture sono a completa disposizione di chiunque intenda lavorare fattivamente alla costruzione di questo orizzonte condiviso di ricostruzione dal basso.

Il Ponte? Facciamolo in Abruzzo. E che ci porti verso un territorio - fisico e civile - costruito insieme.

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