[08/05/2009] Comunicati

Il turismo cinese si tinge di verde e ´sposa´ le Cinque Terre

LIVORNO. Nella rossa Cina il turismo si tinge di verde e si lega all’Italia attraverso il Parco delle Cinque terre, grazie ad un progetto di Legambiente. È stato presentato infatti a Pechino GreenTourism il progetto di Legambiente e Parco nazionale delle Cinque Terre che ha l’obiettivo di promuovere scambi di know-how e buone pratiche tra Enti, compagnie pubbliche e private, tour operator italiani e cinesi, per lo sviluppo di un turismo sempre più rispettoso dell’ambiente e delle tradizioni sociali e culturali locali.

Il progetto si avvale della collaborazione dell’Istituto italiano di Cultura, Enit e della società della Grande Muraglia e si sposa perfettamente con lo slogan che il Ministero del Turismo Cinese (Cnta) che ha dichiarato il 2009 Anno Cinese dell’Ecoturismo, ha utilizzato per l’occasione: «Be a green traveller and experience eco-civilization».

L’accordo di collaborazione, che vede tra i suoi protagonisti il Parco delle Cinque Terre, l’Istituto di ricerca per la pianificazione turistica della Provincia dello Yunnan e Legambiente prevede la realizzazione di training, la condivisione delle competenze e la collaborazione su temi quali turismo rurale, gestione dei rifiuti, trasporti, tecnologie verdi.

Tra gli intenti Cnta emerge non solo quello di migliorare e sviluppare la promozione di prodotti turistici eco-compatibili, ma soprattutto di incoraggiare quei progetti che nella loro realizzazione mirino al risparmio delle risorse naturali e alla tutela dell’ambiente. Obiettivi condivisi da tutti i partner del progetto.

«La protezione dell’ambiente, del territorio e del paesaggio, così come il mantenimento delle culture e tradizioni locali, fanno parte del dna dell´Ente Parco - afferma Franco Bonanini, presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre - I rapporti di partnership tra territori, anche geograficamente lontani, ma accomunati dalla stessa idea di sviluppo sostenibile, permettono di creare una rete di collaborazione internazionale capace di dar voce a quei territori “minori” che rappresentano, oggi, l´unica risposta possibile alla crisi economica mondiale».

«Il modello di turismo che si intende proporre e condividere –aggiunge Bonanini- si basa su un tessuto di microimprenditorialità dell´offerta e una selezione culturale della domanda: un turismo che apprezza l´autenticità, che non espropria, non ostenta, e non saccheggia le risorse di una comunità. Che sia, quindi, un´opportunità per migliorare la qualità sia delle vacanze che della vita dei residenti».

Dalla loro esperienza diretta in Cina, Legambiente e il Parco delle Cinque Terre hanno riscontrato una crescente attenzione da parte del settore turistico cinese (soprattutto pubblico, ma con esempi eccellenti anche nel comparto privato) verso i temi ambientali.
«In Cina il concetto di ecoturismo è diverso da quello europeo - ha dichiarato Maria Cristina Di Milia, Project Manager di GreenTourism- l`Italia ha una lunga esperienza nel settore nella conservazione dei beni paesaggistici ed architettonici, credo, quindi, che scambi di conoscenze in questo settore possano essere proficui per entrambi i Paesi».

Un numero sempre maggiore di visitatori, in Cina come altrove, va alla ricerca di posti meno affollati, con meno rumore, con aria pulita da respirare; cerca posti migliori di quelli in cui vive, dove il paesaggio non sia ancora irreversibilmente deturpato, dove il patrimonio naturale, storico e culturale siano valorizzati, dove sia possibile gustare cibi locali e genuini. Si inizia ad apprezzare quei luoghi che hanno saputo recuperare le vecchie abitazioni anziché costruirne di nuove come a Chuandixia (Regione di Mentougou) a nord-ovest di Pechino, dove le case di dinastia Qing e Ming sono state poste sotto tutela; intento riscontrato anche nei progetti di futuro intervento nella zona delle terrazze di riso di Yuanyang o in Xishuangbanna (al sud della Provincia dello Yunnan, dove la Cina incontra le atmosfere del sud-est asiatico e la foresta pluviale ricopre vasta parte di territorio).

«Nel corso degli incontri che abbiamo avuto in Cina - ha aggiunto Rita Tiberi della segreteria nazionale di Legambiente, Project leader di GreenTourism - si è manifestato subito un grande interesse circa l’operato del Parco nazionale delle Cinque Terre, ottimo esempio di buone pratiche di turismo sostenibile, che ha saputo incoraggiare lo sviluppo sociale ed economico prestando una particolare attenzione alla tutela ambientale, al benessere e alla qualità della vita dei suoi abitanti. In autunno una delegazione cinese visiterà il Parco, per apprendere, tra l’altro, come sia stato possibile recuperare un territorio così difficile, con tanta sapienza da essere dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità».

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