[04/05/2009] Energia

Le Maldive vogliono diventare la prima nazione Carbon Neutral al mondo

LIVORNO. Oggi le Maldive, uno dei Paesi più colpiti dal cambiamento climatico, hanno aderito al Climate Neutral Network del Programma per l’ambiente Onu (Unep), un impegno che fa seguito alle dichiarazioni del primo presidente democratico del piccolo Stato insulare, Mohamed Nasheed, che ha detto di voler fare delle Maldive il primo Stato del mondo Carbon neutral in dieci anni, entro il 2019.

Un obiettivo ambizioso che secondo Nasheed può essere raggiunto con il passaggio all’utilizzo esclusivo di energie rinnovabili come solare ed eolico, investendo in tecnologie innovative e adottando le buone pratiche già esistenti altrove. «Le Maldive non saranno più un contribuente netto di gas serra – ha detto Nasheed - Il cambiamento climatico non è un pericolo vago e astratto, ma una vera e propria minaccia per la nostra sopravvivenza. Ma i cambiamenti climatici non minacciano solo le Maldive, minacciano noi tutti». L’intero arcipelago delle 1.200 isole che formano le Maldive, con un’altezza di 1,8 metri sul livello del mare, è a forte rischio di essere inghiottito dall’Oceano Indiano che sale, lasciando senza terra e patria i suoi 400.000 abitanti.

Il governo di Male si sta concentrando sulla protezione delle zone costiere, la gestione del suolo e la protezione delle infrastrutture critiche. Le Maldive sono il settimo Paese ad aderire al Climate Neutral Network, un’iniziativa lanciata dall’Unep nel febbraio 2008 per promuovere a livello mondiale la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio. Al network climatico che raggruppa anche grandi aziende ed amministrazioni pubbliche aderiscono anche Costa Rica, Islanda, Principato di Monaco, Nuova Zelanda, Niue e Norvegia.

«Accogliamo con favore la Repubblica delle Maldive a bordo della NC Net – ha detto il direttore dell´Unep Achim Steiner – La climate neutrality no è una preoccupazione solo per le nazioni sviluppate ´preoccupazione, né è una loro prerogativa. Le nazioni in via di sviluppo, come hanno fatto le Maldive, possono fare “il salto della rana” ed aderire ad un modello di sviluppo low-carbon, che contribuirà a rendere le loro economie più ecologiche e resistenti alle tempeste sia climatiche che economiche. Quando la maggior parte delle nazioni più vulnerabili ai cambiamenti climatici assumerà la leadership per affrontare le cause del problema al quale hanno ben poco contribuito, non ci sarà più alcuna giustificazione per gli altri a non agire. La comunità mondiale delle nazioni può e deve esprimere il proprio impegno per tutelare la pianeta e alimentare la crescita “verde” per chiudere un ambizioso climate deal alla Conferenza sul cambiamento climatico a Copenhagen di quest’anno».

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