[30/04/2009] Energia

Verdi: a Pianosa no alla centrale nucleare e al 41bis e basta con gli ´scaricabarile´

FIRENZE. Pianosa, l’ex “isola del diavolo” continua a far discutere per le ipotesi di una centrale nucleare rilanciate recentemente dalla Confindustria a Livorno e per quella “bipartisan” di rimettere a Pianosa un carcere soeciale 41 bis per i mafiosi.

Due ipotesi contro le quali si sono espressi sia il parco nazionale dell’Arcipelago toscano, sia il Comune di Campo nell’Elba di cui Pianosa fa parte e gli ambientalisti ed i comitati locali.

Oggi sulla questione interviene il capogruppo dei Verdi in regione Toscana, Mario Lupi: «Come Verdi abbiamo sollevato il problema e siamo preoccupati per le soluzioni proposte da rappresentanti confindustriali circa la possibile collocazione sull’isola di una centrale nucleare, soluzione questa quanto mai “incredibile” ed infelice. Siamo poi altrettanto preoccupati circa la possibilità, prospettata da autorevoli rappresentanti del governo nazionale, di destinare l’isola a carcere di massima sicurezza (41 bis): una soluzione che sancirebbe la chiusura definitiva e l’impossibilità per chiunque di accedervi. Ho riscontrato che il Parco Nazionale è impotente ed impossibilitato ad agire, sia per i tagli di bilancio, sia a causa dell’impasse del contenzioso tra Comune di Campo nell’Elba e Demanio, un vero “nodo gordiano”, che ormai da anni (e chissà per quanto tempo ancora) tiene congelata la possibilità di fruire e godere in pieno le bellezze dell’isola. Ognuno, ogni Ente, ogni Istituzione, ogni organismo ed Autorità deve assumersi le proprie responsabilità su cosa sta succedendo e come andrà a finire la storia di questa meravigliosa e dannata isola disabitata: la Regione deve esprimersi e sollecitare le Autorità competenti»

Lupi ha annunciato che presenterà un’interrogazione urgente in Consiglio regionale ed una proposta di sopralluogo da parte della Commissione consiliare ambiente e territorio della Toscana.

«Sono convinto – dice l’esponente del Sole che ride - che Pianosa, può divenire un vero e proprio “modello europeo” di isola a totale sostenibilità ambientale, sia perché non è antropizzata e quindi con la possibilità di programmarne facilmente il futuro, sia per la favorevole posizione geografica e climatica, sia infine, per i notevoli interessi storici, e naturalistici in terra e in mare. La formula dell’art .21, per i detenuti a fine pena, per coloro che hanno dimostrato impegno e volontà di reinserimento nella società, andrebbe ulteriormente sviluppata, ampliata e perseguita: un esempio ce lo offre proprio la cooperativa San Giacomo che si prodiga da anni e con successo in tale direzione».

Va detto che questa ipotesi di carcere “dolce” sostenuta anche da Legambiente e dal parco se si rivelerà con numeri limitati e che non compromettano la fruizione turistico-naturalistica contingentata di Pianosa, non è per niente gradita dal Comitato contro il 41 bis a Pianosa che ne chiede una pressoché completa de-carcerizzazione.

Lupi, che recentemente ha visitato l’isola, aggiunge che «Va inoltre valorizzato il contributo di passione ed amore prestato da molti amici dell’isola, che stimolano la rinascita di un minimo di tessuto sociale, e delle molte università ed enti di ricerca che hanno manifestato grande interesse. Adesso, come capogruppo dei Verdi, mi aspetto un impegno da parte della regione Toscana, congiuntamente al parco nazionale dell’Arcipelago toscano, affinché sia effettuato un sopralluogo ufficiale delle Istituzioni per farsi carico delle serie problematiche, al fine di dare le dovute risposte ed assumersi le dirette responsabilità. Inaccettabile uno “scaricabarili” tra enti ed istituzioni pubbliche che porta ed arreca di fatto un danno al patrimonio Statale pubblico, senza poter capire chi ne è responsabile. Occorre una soluzione rapida dei contenziosi in essere, ed assicurare che ognuno, ogni Ente, ogni Istituzione, assuma e si faccia carico delle proprie responsabilità circa lo stato di degrado di questo patrimonio ed il conseguente recupero dello stesso».

Lo “scaricabarile” al quale si riferisce Lupi è evidentemente quello di uno Stato che, dopo aver dismesso il carcere ed aver istituiti il parco nazionale a terra e a mare ed aver inserito tutto in una Zona di protezione speciale dell’Ue, ha poi abbandonato un immenso patrimonio demaniale al degrado ed ora se ne viene fuori con strampalate proposte di ricarcerizzazione e di centrale nucleare tratte da polverosi bauli del passato, pre-Cernobyl e pre-parco.

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