[27/04/2009] Consumo

Il futuro per la chimica non può che essere verde

LIVORNO. La notizia delle trattative interrotte sulla Vinyl Ineos di Porto Marghera, ha certo un po’ raffreddato la soddisfazione espressa dai tre sindacati confederali della chimica sugli esiti del tavolo nazionale sul settore che ha portato giovedì scorso a concordare alcune decisioni con il governo.

L´incontro, che si è tenuto al ministero dello Sviluppo, si è concluso con una serie di impegni concreti, tesi a sostenere e rilanciare il settore, tra cui due riguardano proprio il tema dei poli chimici nazionali, ovvero l’attivazione di tavoli territoriali per accelerare l´attuazione degli accordi di programma già in essere (in particolare Priolo, Sardegna e Porto Marghera) e per varare nuovi accordi per rilanciare il comparto e l’apertura di un tavolo di confronto con Eni per capire quale sarà il futuro della chimica a partire dai siti di maggiore interesse.

Altra decisione prevede di sottoporre alla Conferenza Stato-Regioni il decreto per l´individuazione dei 26 siti prioritari nel piano nazionale di bonifica e reindustrializzazione e portare al Cipe i primi 3-4 progetti immediatamente cantierabili, ma su questo come abbiamo scritto altre volte, sarebbero di molto scemate le risorse inizialmente messe a disposizione e, dei tre miliardi stanziati in origine dal Cipe, rimarrebbero poco più di 60 milioni a disposizione del programma nazionale.

C’è poi il capitolo che riguarda la richiesta di aumentare le risorse del bando "Nuove Tecnologie per il Made in Italy" con fondi europei PON e FAS per finanziare l´innovazione tecnologica del settore chimico.

Le altre decisioni sono volte a varare interventi per ridurre il costo dell´energia per le imprese chimiche e l’istituzione di un gruppo di lavoro per monitorare il recepimento delle disposizioni comunitarie finalizzate alla semplificazione delle procedure amministrative.

Sulle disposizioni comunitarie da mettere in pratica, uno dei punti discussi al tavolo riguarda l’accelerazione dell´adeguamento ambientale delle imprese chimiche al Regolamento Europeo Reach, con l´apertura di uno sportello ad hoc prevista per l´8 giugno prossimo, dotato di 120 milioni di euro.

Questo è uno dei capitoli in cui si può giocare la scommessa del settore chimico di rilanciare il proprio futuro investendo su ricerca e innovazione per brevettare nuovi prodotti che presentino una minor pericolosità per la salute e per l’ambiente e che porterebbero le imprese a minori vincoli autorizzativi sulla base del nuovo regolamento sulla chimica che sarà piena,mente operativo a partire dall’anno prossimo.

Ma è anche un punto su cui maggiori sono risultate le reticenze da parte delle imprese e su cui si scontano ritardi da parte delle istituzioni nell’operare affinché le imprese potessero essere pronte alla nuova sfida.

Un settore che comunque sia è stato interpretato positivamente da
alcuni soggetti che lavorano nel mondo della chimica come lo dimostrano le varie iniziative che si stanno realizzando, dall’avvio dell’associazione Chimica Verde-Bionet, alla piattaforma italiana Suschem che aderisce al progetto europeo per sviluppare la ricerca relativa a 3 macro-aree: biotecnologie industriali, tecnologia dei materiali e sviluppo innovativo di reazioni e processi, e a cui partecipano mondo accademico e impresa.

In questa direzione va anche l’iniziativa che si svolgerà a partire da oggi e sino a mercoledì 29 aprile, a Lecce, dove si svolgerà il 1° Festival della Chimica Verde con incontri, seminari, esperienze di didattica informale e mostre che richiameranno studenti, insegnanti e operatori, nonché semplici cittadini a conoscere cosa di nuovo si muove nel mondo della ricerca di settore.

A promuovere il Festival è il Consorzio interuniversitario nazionale (Inca) “La chimica per l’ambiente" in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e con il contributo dell’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Lecce, della Regione Puglia, e del Comune di Lecce. A collaborare con i promotori per la realizzazione di questa iniziativa sono altri importanti enti e istituzioni, compresa la Confindustria pugliese.
L’obiettivo della chimica verde, secondo la definizione dello IUPAC, International Union of Pure and Applied Chemistry è quello di avviare la ricerca verso prodotti e processi eco-compatibili che possano sostituire quelli attualmente utilizzati, per ridurre od eliminare l’uso e la produzione di sostanze pericolose, supportando così il settore produttivo nel processo di sostenibilità.
Il festival vuole far conoscere la chimica verde nel mondo della scuola e dell’università per contribuire ad aumentare le conoscenze di base su questi temi e si svolgerà attraverso esperienze di didattica informale per far conoscere e verificare in prima persona agli studenti i vantaggi dell’adozione della chimica verde rispetto a quella tradizionale, con esperimenti “dal vivo”.

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