[23/04/2009] Parchi

G8, Gubbiotti: «Bene accoppiare mutamento climatico e biodiversità»

LIVORNO. La biodiversità e le azioni per affrontare i cambiamenti climatici sono i tema della seconda giornata di lavori per il G8 Ambiente di Siracusa. Per il primo, l’obiettivo annunciato è quello di arrivare alla Carta di Siracusa, ovvero una dichiarazione politica per dare indicazioni e priorità utili a frenare la perdita della diversità biologica entro il prossimo anno, così come da impegni presi a livello internazionale, Italia compresa, anche alla luce dei risultati del Target 2010.

“Biodiversity is Business” è lo slogan che caratterizza i lavori, ovvero promuovere la biodiversità non più solo come vincolo ma anche come risorsa e come opportunità di sviluppo. Così come del resto anche la lotta ai cambiamenti climatici potrà essere occasione di business, come è emerso dalla giornata di ieri, da cui anche chi ha sempre mostrato reticenze nell’intraprendere la strada di una economia verde necessaria per contrastare il global warming e utile al contempo per dare uno stimolo all’economia (soprattutto in un periodo di crisi quale quello attuale) sembra adesso invece maggiormente ispirato dall’intraprendere questa strada. E le dichiarazioni che provengono dalle fila di confindustria in questi giorni sembrano andare proprio in quella direzione.

L’intenzione espressa dal ministro dell’Ambiente è quella di costituire infatti un business forum, cioè un coinvolgimento diretto del sistema produttivo per intraprendere la strada delle azioni necessarie alla lotta ai cambiamenti climatici. Un invito quindi a fa convergere istituzioni e imprese sotto un unico vertice, che si riunirà ogni anno nel paese che coordina il G8.

«L’ingrediente assolutamente necessario per il raggiungimento dell’accordo di dicembre- ha dichiarato il ministro dell’ambiente Prestigiacomo- è la consapevolezza che tutti devono contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra e la disponibilità a farlo». Ed è già una notizia, il fatto che a dirlo sia un esponente del governo che non solo ha fatto di tutto per boicottare il pacchetto europeo clima-energia, ma che annovera tra la sua maggioranza ancora detrattori sul fatto che esista il problema dei cambiamenti climatici.

Mettere poi assieme nella stessa giornata i due temi, (se non è da ascrivere ad un caso fortuito nella stesura del programma della tre giorni) sembrerebbe deporre a favore del fatto che si è raggiunta la consapevolezza che esiste un nesso tra il riscaldamento del pianeta e la perdita del patrimonio globale di biodiversità e che entrambi sono da ricondursi a fattori causali dovuti allo sviluppo distorto che l’uomo ha perseguito da quando ha assunto le sembianze di homo sapiens tecnologicus.

La scelta di unire i due temi è stata giudicata positivamente da Legambiente che attraverso Maurizio Gubbiotti, responsabile dipartimento internazionale dell’associazione, dichiara che «accoppiare mutamento climatico e biodiversità è un importante segnale della consapevolezza di come proprio la qualità della biodiversità presente in un territorio dia la misura dell’uso equilibrato delle risorse ambientali».

E poiché la perdita di biodiversità è una minaccia seria anche per gli esseri umani, è doveroso per Legambiente rilanciare la strategia dell’International Union for Conservation of Nature per frenare la perdita di biodiversità «ma per scongiurarne il fallimento, occorre non ripetere gli errori». «Ben venga quindi la Carta di Siracusa annunciata- ha continuato Gabbiotti- purché non rimanga solo una carta».

Gli sforzi fatti finora dalla comunità mondiale non sono stati sufficienti, secondo Legambiente e la dimostrazione sta proprio nel progredire della perdita di biodiversità. «La cenerentola delle politiche ambientali» come l’ha definita il ministro Prestigiacomo, ruolo cui anche lei ha contribuito non poco a farle assumere. Speriamo si sia convertita sulla via di Damasco!

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