[23/04/2009] Comunicati

G8, Greenaccord: Avanti con le fonti rinnovabili, puntare sull’energia ‘conveniente’

SIRACUSA. «Da Siracusa può partire una grande alleanza fra nord e sud nel mondo nel segno della tecnologia e per coniugare ambiente e sviluppo». Questo l´esordio del Ministro dell´Ambiente, Stefania Prestigiacomo, nell´introdurre il G8 Ambiente che apre i battenti a Siracusa, in concomitanza con la Giornata Mondiale della Terra.

Il vertice si apre proprio con un segnale d´apertura nei confronti delle Ong che si occupano di sviluppo, come la “Coalizione per le Povertà”. Un segnale di dialogo con le parti sociali da rilanciare anche per l´appuntamento a La Maddalena. Anche pensando ad un tavolo di lavoro che veda non solo i paesi più industrializzati, ma anche le nazioni con economie emergenti e i paesi maggiormente interessati dagli effetti dei cambiamenti climatici.

E proprio dalle Ong arriva la denuncia verso i paesi più industrializzati di riversare sui paesi sottosviluppati, quelli maggiormente colpiti dagli effetti dei gas serra, i costi dell´adattamento, che secondo una stima della Banca Mondiale sarebbero ben più alti dei finanziamenti proposti durante il G8. Da qui, la richiesta, che giunge da più parti, di concedere questi fondi a titolo gratuito.

Il varo della Carta di Siracusa è un´altra novità che può rappresentare una positiva inversione di tendenza. Lo slogan “Biodiversity is business” la dice lunga: la biodiversità non più solo come limite, come fenomeno da ´preservare´ ma anche come risorsa e opportunità di sviluppo. Soprattutto rimarcando la profonda interconnessione tra cambiamenti climatici e minacce alla biodiversità. Se i sistemi naturali che permettono all´uomo di sopravvivere vanno tutelati e preservati, la biodiversità diventa un bene economico, sul quale potrebbero piovere azioni di finanziamento con partenariati tra governi, industrie e società civile. Contribuendo a tutelare anche i paesi più vulnerabili e più poveri.

Sul fronte dei cambiamenti climatici c´è stata un´ampia sessione di lavoro nel pomeriggio di ieri, che ha puntato i riflettori sulla necessità di non frenare gli investimenti sulle energie rinnovabili, continuando a puntare su un uso progressivo di fonti a basso contenuto di carbonio. E l´allarme arriva dalle parole di Nobuo Tanaka, direttore esecutivo dell´Agenzia Internazionale dell´Energia, che ricorda che «le attuali tendenze nell´uso dell´energia sono insostenibili». Secondo Tanaka «i paesi che aderiscono all´Agenzia si sono impegnati ad investire 128 mld di dollari per l´efficienza energetica. E´ questa la strada per arginare, nel breve periodo, i cambiamenti del clima» ed avviare il percorso che dovrà portare nel lungo periodo ad utilizzare esclusivamente energie rinnovabili.

E sempre nel pomeriggio il ministro Prestigiacomo ha firmato un accordo di adesione all’iniziativa del governo australiano di istituire un Istituto per gli aspetti Globali del Ccs (Carbon capture and storage). L’Istituto mira ad accelerare lo sviluppo delle tecnologie di cattura e stoccaggio del biossido di carbonio generato dai grandi impianti di combustione, che siano ambientalmente sicure. Tra gli obiettivi principali quello di attivare la realizzazione di progetti dimostrativi a scala industriale entro il 2015, in modo da rendere la tecnologia della Ccs commercialmente disponibile entro il 2020. L’argomento CCS è interessante perché rientra in quel processo di innovazione tecnologica necessario per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra in quei paesi in rapida crescita e con grandi giacimenti di carbone come la Cina, che difficilmente rinunceranno del tutto ad utilizzare questa loro risorsa. Gli scenari globali di riduzione delle emissioni di gas che provocano alterazioni del clima mettono in risalto il contributo determinante della diffusione di questa tecnologia, che tuttavia deve ancora dimostrare la sua affidabilità in termini di costi energetici e costi economici e di stabilità degli stoccaggi di anidride carbonica. Questa tecnica non deve tuttavia rappresentare una escamotage per i paesi industrializzati per continuare ad utilizzare il carbone ritardando il passaggio alla realizzazione di sistemi di produzione di energia distribuita, da fonti rinnovabili, che rappresenta l’unica soluzione possibile per garantire all’intera umanità un futuro di benessere duraturo.

Poco chiara ci sembra in tal senso la sottoscrizione da parte dell’ Enel dell´adesione come socio fondatore del Global Ccs Institute, a fronte dei suoi progetti di realizzazione di nuove centrali a carbone in Italia. L´amministratore delegato, Fulvio Conti, ha confermato l´obbiettivo della holding elettrica di arrivare a produrre energia con emissioni zero. Greenaccord chiede chiarezza di intenti e coerenza fra dichiarazioni ed azioni ad una impresa che oltre al carbone mostra grande interesse ad un ritorno al nucleare che pone dubbi sul piano economico: basti pensare che solo pochi mesi fa l’agenzia internazionale Moody’s investor in un suo rapporto prevedeva il raddoppio entro i prossimi 10 anni del costo del kWh nucleare. Ricordiamo che sebbene la produzione del kWh in centrali nucleari non produca emissioni di gas serra, la costruzione delle centrali e la complessa filiera di impianti ed attività necessari al loro funzionamento, in particolare l’estrazione dell’uranio sempre più difficoltosa e da miniere a concentrazione in rapido calo, comporta crescenti emissioni che complessivamente in meno di 30 anni supereranno quelle del kWh prodotto con metano e che continueranno a crescere ancor più negli anni seguenti.

GreenAccord sostiene la grande opportunità dello sviluppo delle fonti rinnovabili per un paese come il nostro privo di combustibili fossili e di uranio, e ricco come pochi al mondo di ore di sole e di calore geotermico.

GreenAccord auspica che il nostro Governo investa subito nell’energia più conveniente e nell´efficienza della produzione di nuove tecnologie fotovoltaiche per riacquistare quella leadership che ci spetta, in un settore che oggi vede l´Italia fortemente in ritardo rispetto ad altri paesi.

Oggi il vertice mondiale toccherà in modo specifico i temi che riguardano biodiversità e cambiamenti climatici. L’impressione positiva avuta alle parole di ieri del ministro Stefania Prestigiacomo è che l’atteggiamento del governo italiano sul clima stia cambiando, e in modo favorevole. Auspichiamo quindi che il nostro paese voglia coglierne le opportunità di innovazione tecnologica ridando competitività alle nostre imprese. Il modo migliore per uscire dalla attuale crisi economica non è certamente arroccarsi in difesa di un passato che difficilmente potrà tornare e che non potrebbe essere a lungo sostenuto, e guardare con coraggio al futuro emergente verso il quale le economie più dinamiche già stanno correndo.

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