[22/04/2009] Energia

Neutroni rapidi e sperimentazione, le vie nucleari di Russia, Cina ed India

LIVORNO. Intervenendo alla “International ministerial conference on nuclear energy in the XXI century” che termina oggi a Pechino, Alexandre Agapov, direttore del dipartimento per la sicurezza nucleare e radioattiva del gruppo statale nucleare Rosatom ha incontrato i suoi colleghi cinesi ed indiani e ha detto che «La Russia, l´India e la Cina pensano di passare all’utilizzo di reattori nucleari a neutroni rapidi, nel quadro dello sviluppo di nuove tecnologie».

Secondo Agapov, che partecipava ad una conferenza dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Iaea), la Russia conta di «passare progressivamente alle nuove tecnologie basate sui reattori a neutroni rapidi a ciclo chiuso di combustibile a partire dal 2020. La Russia giudica necessario partecipare ai progetti internazionali come il progetto dell’Iaea chiamato Inpro (International project on innovative nuclear reactors and fuel cycles), Génération-4 e Iter (International thermonuclear experimental reactor)».

I reattori a neutroni rapidi si rifanno al Superphenix francese già in attività a Creys-Malville e utilizzano una tecnologia molto discussa. La Cina invece prevede di costruire siti nucleari per produrre oltre 40 GW prima del 2020, tentando soprattutto di utilizzare proprie tecnologie e il capo della amministrazione energetica cinese ha detto: «Accelereremo la costruzione di reattori a neutroni rapidi e realizzeremo un impianto di riciclaggio di combustibile nucleare».

La Cina collaborerà con i russi per elaborare il suo programma per i reattori a neutroni rapidi. Gli specialisti nucleari russi stanno già collaborando con i cinesi per costruire il China Experimental Fast Reactor (Cefr) che dovrebbe entrare in servizio nel 2010 ed hanno anche rilanciato un programma per costruire reattori AP-1000 di tipo occidentale e reattori a gas ad altissima temperatura.

Invece, l´India preferisce puntare su reattori di piccola e media potenza ed il capo della Commissione indiana per l’energia atomica, Anil Kakokdar, ha detto a Pechino che il suo Paese «affida una importanza particolare al progetto Inpro».

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