[17/04/2009] Energia

Gas e petrolio: Azerbaigian e Russia fanno ´pace´

LIVORNO. I colloqui moscoviti tra il presidente russo Dmitri Medvedev e di quello dell’Azerbaigian Ilham Aliev (insieme nella foto) oggi hanno certificato il superamento delle ruggini energetiche esistenti tra le due ex repubbliche dell’Urss.

Un soddisfatto Medvedev ha detto che «L’intesa gasiera russo-azera contribuirà alla sicurezza energetica. Questo permetterà di diversificare la fornitura di prodotti energetici, di regolare i problemi di sicurezza energetica. Dobbiamo studiare i modi per garantire la sicurezza energetica malgrado la crisi economica. Abbiamo dichiarato a più riprese che occorre firmare delle convenzioni al riguardo, creare dei buoni governi internazionali e forgiare relazioni mutualmente vantaggiose tra i Paesi. La cooperazione gasiera tra la Russia e l´Azerbaigian può essere un buon esempio di una tale politica».

Dopo le scaramucce sul passaggio del materiale nucleare destinato all’Iran sul territorio azero e le tentazioni del governo di Baku di far passare il suo gas e petrolio attraverso la Georgia per raggiungere la Turchia “sorella” e l’Unione Europea, riempiendo le tubazioni del progetto Nabucco, l’amicizia tra Azerbaigian e Mosca sembra tornata fraterna, forse anche grazie alla mediazione che la Russia sta svolgendo con l’Armenia sulla questione del Nagorno Karabak strappato da Erevan agli Azeri dopo una delle guerre di assestamento post-sovietiche.

Già a marzo il monopolista russo Gazprom e gli azeri avevano deciso di avviare negoziati sulle modalità di fornitura di gas alla Russia a partire dal gennaio 2010 e già nel giugno 2008 il presidente di Gazprom, Alexei Miller, e l’onnipotente Aliev avevano studiato insieme a Bakù la possibilità di firmare un contratto a lungo termine sull’acquisto del gas azero. Gazprom aveva proposto di acquistare tutto il gas azero a prezzo di mercato, “seccando” così tutti i rifornimenti verso Ue, Georgia e Turchia.

Il miscuglio tra affari energetici e potere politico è così inestricabile nei due Paesi che oggi Medvedev ha detto: «E’ un campo interessante per i nostri due Paesi. Le società (Gazprom e la Società nazionale del petrolio e del Gas azera Gnkar, ndr) conducono negoziati diretti che possono sboccare nella firma di un accordo rispondente agli interessi dei nostri due Stati. Questo può aprire una nuova pagina della nostra cooperazione energetica. Se noi prepariamo un tale documento, questo costituirà un evento cruciale nei rapporti bilaterali».

A trasportare il gas azero verso la Russia dovrebbe essere il gasdotto Baku - Novo-Filia, una pipeline lunga 200 chilometri che corre sulle rive del Mar Caspio e che proprio Gazprom e Gnkar stanno ispezionando in vista di una sua modernizzazione e raddoppio di portata. Da qui dovrebbero passare un bel po’ dei 1.500 miliardi de m3 delle riserve conosciute di gas dell’Azerbaigian.

Aliev ha detto che l´Azerbaigian punta anche alle esportazioni di petrolio: «L´oleodotto Baku-Novorossisk funziona da molti anni, speriamo di aumentare in futuro il trasporto di greggio azero attraverso questa condotta. I due Paesi sviluppano la loro cooperazione in materia di produzione di elettricità ma il tema della cooperazione gasiera è relativamente nuovo. Così, anche in questa sfera possiamo constatare dei progressi tangibili. Dei negoziati tra Gazprom e l’impresa di Stato dell’Azerbaigian sono in corso, il che conferma il nostro interesse reciproco. Per l’Azerbaigian la cooperazione con la Russia contribuisce à diversificare le sue forniture di gas che è oggi avviata unicamente verso l’ovest. La cooperazione nella sfera energetica e in particolare gasiera sarà a mio avviso vantaggiosa e si svolgerà in uno spirito di buon vicinato. Inoltre, in più noi siamo vicini e non ci sono tra noi Paesi di transito. Disponiamo di strutture di trasporto efficaci, non c’è alcun bisogno di investire in cantieri per nuovi oleodotti o gasdotti».

Insomma si ritorna ai fraterni rapporti, si ripristinano le linee di collegamento “in stand by” e Medvedev mette volentieri una pietra sopra gli screzi del recente passato, sapendo che ogni goccia di gas e petrolio che arriva in Russia aumenta il potere di contrattazione dello Stato-mercato e dell’oligarchia moscovita con l’occidente. «Ci consultiamo regolarmente – ha detto il presidente russo – discutiamo dei problemi attuali. Gli scambi del 2008 hanno progredito del 40%».

«Il nostri rapporti personali amichevoli influiscono sullo sviluppo positive delle nostre relazioni – ha risposto il padre-padrone dell’Azerbaigian Aliev – La crisi finanziaria ha apportato dei correttivi nello sviluppo dei rapporti economici. Spero che gli scambi tra i due Paesi raggiungeranno i 3 miliardi di dollari. La Russia è un Paese amico dell’Azerbaigian, un vicino, un partner strategico e e svilupperemo i nostri rapporti facendoci guidare da questo principio».

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