[14/04/2009] Acqua

La Commissione Ue chiude il procedimento sull´impatto ambientale del Mose sulla laguna di Venezia

BRUXELLES. «La Commissione europea è in procinto di chiudere il procedimento nei confronti dell´Italia in merito alla normativa Ue sulla protezione dell´ambiente naturale e alla costruzione di dighe mobili nella laguna di Venezia. Le dighe sono finalizzate a ridurre il rischio di inondazione e a proteggere la città, ma allo stesso tempo hanno ripercussioni sul patrimonio ecologico della laguna.
A seguito delle misure che le autorità italiane hanno proposto di recente per limitare l´entità dei danni agli ecosistemi e compensare l´impatto delle opere, e considerate le finalità del progetto, la Commissione intende ora chiudere il caso».

Comincia così la nota con la quale la Commissione europea annuncia la prossima fine dei procedimenti avviati sul Mose di Venezia
«Mi compiaccio delle misure che le autorità italiane hanno proposto in questo caso, che puntano a limitare l´impatto ambientale di questo importante progetto – ha detto il commissario all´ambiente, Stavros Dimas - Seguiremo comunque da vicino l´applicazione dei provvedimenti proposti per garantire che siano applicati nella loro interezza e che raggiungano tutti gli obiettivi fissati».

Probabilmente la decisione europea farà molto discutere, visto che gli ambientalisti e lo stesso comune di Venezia considerano l’impatto del Mose devastante e costoso, ma anche inutile, mentre governo e regione Veneto confermano la bontà del progetto destinato a ridurre il rischio di inondazioni della laguna di Venezia con un sistema di dighe mobili.

Gli ambientalisti avevano sollevato il problema dei rischi che un’opera simile avrebbe fatto correre ad una delle più vaste ed importanti zone umide d’Europache ospita Zps incluse in Natura 2000 e sottolineano che le atorizzazioni al Mose erano state date senza seguire correttamente le normative UEe sulla protezione di habita e specie e senza le necessarie misure di mitigazione e compensazione. La Commissione europea aveva inviato alle autorità italiane, nel dicembre 2005 e nel luglio 2007, due lettere di diffida,.

Dopo lunghe trattative il governo italiano si è impegnato a contenere l´impatto sulle aree protette e secondo l’Ue alcune di queste misure sono già state adottate: «la sospensione di alcune opere in determinati periodi dell´anno per non perturbare eccessivamente gli uccelli che popolano la laguna; il controllo dei lavori da parte di organismi indipendenti e la creazione di un sito web aperto al pubblico attraverso il quale fornire informazioni sui lavori in corso e sugli esiti del monitoraggio ambientale; La designazione di altre zone nella laguna quali siti d´importanza comunitaria (Sic) protetti nell´ambito della direttiva Habitat».

Ora la Commissione europea annuncia che, dopo aver valutato le nuove misure proposte «si appresta a chiudere il caso, ribadendo la necessità di garantire un giusto equilibrio tra l´esigenza di tutelare Venezia, da un lato, e quella di salvaguardare l´importanza ecologica della laguna dall´altro. La Commissione continuerà a vigilare sull´attuazione del pacchetto di misure annunciato dalle autorità italiane».

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