[10/04/2009] Parchi

Buoni documenti, buone norme, ma mancano ancora buone politiche ambientali

PISA. In vista del G8 di Siracusa sull’ambiente il nostro ministero ha predisposto un documento giustamente apprezzato da Federparchi.
I temi della biodiversità, degli scempi ambientali, dei costi di queste politiche dissipatrici sono ben posti e altrettanto lo sono le proposte per uscirne.

Innanzitutto collegando sempre più le politiche ambientali a quelle economico-sociali senza un prima e un dopo. Il documento richiama con forza l’esigenza di una politica di pianificazione considerata da troppi un bastone tra le ruote anziché un passaggio obbligato.

E in questa politica di pianificazione ‘le aree protette possono svolgere un ruolo chiave per l’adattamento ai cambiamenti climatici ed il loro sviluppo in regioni dove i cambiamenti climatici potrebbero comportare una grave perdita di biodiversità e dei flussi dei servizi eco sistemici che essa offre si potrebbe dimostrare un’efficace strategia’.

E’ un riconoscimento importante che conferma quanto sia stato giusto dedicare il dibattito di apertura del prossimo Parcolibri il 17 aprile alla Stazione Leopolda di Pisa ai parchi europei.

Conferma che arriva anche dall’Unione europea che ha recentemente approvato un Protocollo per la gestione integrata delle zone costiere del Mediterraneo pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 4 febbraio. Anche in questo caso – ma qui non si tratta di un semplice documento per quanto importante ma di una normativa comunitaria- la premessa richiama la pianificazione volta appunto ad integrare politiche, progetti e programmi riguardanti le coste e il mare in cui notoriamente il nostro paese non brilla. Il protocollo riserva un ruolo primario alle aree protette marino-costiere il che non è una novità ma lo è senz’altro per tutti coloro che -anche in Toscana- quando parlano di pianificazione alle aree protette non gli assegnano e non gli riconoscono quel ruolo chiaramente definito sia nel documento per Siracusa sia nella nuova normativa mediterranea. Anche di questo si discuterà alla Leopolda per dire che vanno bene i buoni documenti, le buone norme ma servono anche buone politiche che al momento francamente non vediamo.

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