[09/04/2009] Aria

Piccoli promettenti progressi ai Bonn Climate change talks

LIVORNO. Nella conferenza stampa finale dei Bonn climate talks, il segretario esecutivo dell’Unfccc, Yvo de Boer, ha riferito che «solidi progressi sono stati compiuti». Il meeting ha dato importanti indicazioni su quel che dovrà contenere l’accordo di Copenhagen e su quale forma giuridica potrebbe avere un esito concordato.

Per quanto riguarda gli obiettivi dei tagli delle emissioni di gas serra dei Paesi industrializzati, de Boer ha ammonito sul fatto che i numeri discussi finora sono ben al di sotto del livello raccomandato dall’Ipcc ed ha sottolineato «la necessità per questi Paesi di dare prova di maggiore ambizione», dando così pienamente ragione ai Paesi in via di sviluppo che invece «sono disposti ad intraprendere azioni di mitigazione se il sostegno finanziario e tecnico sarà fornito, mentre alcuni hanno già messo in atto strategie contro il cambiamento climatico».

Comunque, secondo de Boer, a Bonn «sono stati compiuti progressi in materia di trasferimento tecnologico, ed è stato raggiunto un accordo sulla necessità di incrementare i finanziamenti per l´adattamento», ma ha anche aggiunto che « E’ necessaria ancora maggiore chiarezza su come un Paese industrializzato si debba impegnare a fornire l’entità dei finanziamenti richiesti per la mitigazione e l’adattamento (al cambiamento climatico, ndr). I veri e propri negoziati, basati sui testi negoziali, avranno luogo in occasione del prossimo meeting nel mese di giugno».

Secondo de Boer, «I Paesi hanno ridotto i loro gap in molte “practical areas”, per esempio su come rafforzare l´azione per l´adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici. Dispongono ora della chiarezza necessaria per avviare più intensi negoziati sulla base dei testi… I testi negoziali di Climate change talks di giugno dovranno ulteriormente individuare i dettagli delle modalità di cooperazione internazionale sui cambiamenti climatici, così come il lavoro per la messa a punto del sostegno finanziario necessario per avviare le azioni nei Paesi in via di sviluppo. Si tratta di un importante progresso dato il periodo di tempo molto limitato che i negoziatori hanno per arrivare all´accordo a Copenhagen nel dicembre di quest´anno».

Anche il comunicato finale dell’Unfccc afferma che «L´ultimo round dei Climate change talks a Bonn, in Germania, conclusosi mercoledì, comprende gli elementi essenziali per rafforzare l´azione internazionale sui cambiamenti climatici, è necessario tenerne conto nel prossimo round di colloqui a giugno».

La Conferenza di Bonn ospitava anche la quinta sessione dell’ Ad hoc Working Group on Long-term Cooperative Action under the Convention (AWG-LCA 5) e la settima sessione dell’Ad hoc Working Group on Further Commitments for Annex I Parties under the Kyoto Protocol ( AWG-KP 7).

Nell’AWG-LCA, le 192 Parti aderenti all’Unfccc hanno discusso le modalità per rafforzare la cooperazione internazionale per la riduzione delle emissioni (anche da deforestazione), l’adattamento agli impatti dei cambiamenti climatici; il finanziamento delle azioni e la gestione delle finanze.

Il presidente della AWG-LCA, Michael Zammit Cutajar, ha sottolineato che «Questi Climate change talks sono sempre più di natura tattica. Ci sono state discussioni positive su una serie di questioni, tra cui la cooperazione tecnologica tra i Paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo, così come sulla specificità della riduzione delle emissioni da deforestazione nei Paesi in via di sviluppo».

In vista dei negoziati reali che si terranno a giugno, Zammit Cutajar ha detto che «I Paesi hanno la possibilità di dare un contributo al progetto di testo di negoziato per la sessione di giugno. Invito i Paesi a trasmettere il loro contributo al climate change secretariat entro il 24 aprile 2009, in modo che le loro opinioni sul testo e su cosa debba esservi incluso possano esservi compresi»

Per quanto riguarda il Protocollo di Kyoto e il livello di emissioni da raggiungere entro il 2012, a Bonn è emerso che dopo i Paesi industrializzati dovranno focalizzare la propria attenzione e il proprio impegno su temi come l´entità delle riduzioni di gas serra, il miglioramento dei meccanismi e dei progetti di scambio delle quote di emissioni, sulle varie opzioni per il trattamento e l’uso dei suoli, e del cambio di destinazione d’uso dei suoli e della silvicoltura».

A Bonn è stato raggiunto anche un accordo per dare al presidente del gruppo di lavoro un mandato negoziale per preparare i testi in materia di riduzioni delle emissioni che dovranno essere realizzate dai Paesi industrializzati dopo il 2012, così come su altre questioni, come il miglioramento dei project-based mechanisms.

Il presidente dell’AWG-KP, Harald Dovland, ha detto in chiusura dei Climate change talks: «Sono molto lieto che abbiamo raggiunto un accordo sulla preparazione di questi testi. Le cose sono certamente andate avanti. Nella sessione di giugno finalizzeremo questi testi negoziali, che verranno proposti per la presentazione degli emendamenti al Protocollo di Kyoto».

Quindi appuntamento di nuovo a Bonn dal primo al 12 giugno per i penultimi Climate change talks, per capire se i piccoli passi in avanti fatti dal 29 marzo all’8 aprile sono stati l’inizio di una corsa verso Copenhagen che, se vorrà essere utile e vittoriosa, dovrà anche essere concretamente veloce e coraggiosa.

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