[02/04/2009] Parchi

Il Mozambico potenzia le aree protette (e le concessioni petrolifere)

LIVORNO. Il governo del Mozambico ha deciso di assegnare ai parchi ed alle riserve l’80% delle entrate raccolte nelle aree protette e finora divise col settore turistico ed altre attività finanziate nel bilancio dello Stato. L´idea del Consiglio dei ministri di Maputo e quella che le entrate dei parchi vengano reinvestite per migliorare la gestione della biodiversità, al fine di rendere più attraenti le stesse zone protette.

Notícias , un giornale della capitale mozambicana, spiega che il rimanente 20% delle entrate dei parchi «andrà alle comunità delle zone dove sono localizzati, quali facilitazioni per il turismo». Il portavoce del governo di Maputo, Luís Covane, ha spiegato che «Si tratta di un meccanismo che punta alla ricerca dell’auto-sostentamento ed allo sviluppo delle aree protette, visto che i fondi assegnati saranno uitilizzati nelle stesse zone, con l’obiettivo di migliorare l’autostima e le condizioni di vita delle comunità. Entro i termini previsti dal decreto approvato, i ministri delle finanza e del turismo dovranno definire, con un atto congiunto, i meccanismi di canalizzazione delle entrate, la modifica delle tasse e di altri procedimenti legati all’operatività della decisione».

Il governo del Mozambico ha anche approvato la strategia per le concessioni petrolifere del Paese africano.
E lo stesso Covane dopo aver dato un colpo al cerchio della tutela ambientale ne da uno più sostanzioso alla botte petrolifera: «Ci sono circa 600 mila chilometri quadrati di bacini sedimentari nel continente e in mare con attualmente un alto potenziale per le attività di esplorazione e produzione di idrocarburi. La strategia adottata serve a garantire la continuazione del sistematica attività di ricerca del petrolio in bacini sedimentari in tutto il Paese, stimolare il settore privato nazionale e la promozione degli investimenti esteri nel settore della ricerca e delle attività produttive».

Le attività petrolifere sono iniziate negli anni ’50, quando era ancora una colonia portoghese, grazie alla scoperta dei bacini di Pande e Búzi. Negli ultimi anni sono stati aperti 124 pozzi di sondaggio, sviluppo e produzione che hanno portato alla scoperta dei giacimenti di Temane e Inhassoro nella provincia di Inhambane. Secondo Notícias , attualmente in Mozambico ci sono 13 contratti di concessione per attività di ricerca, sviluppo e produzione di petrolio.

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