[31/03/2009] Rifiuti

Pubblici servizi, le esternalizzazioni a vantaggio della qualità?

LIVORNO. Con un fatturato di 25 milioni nel 2008, la divisione ambiente di Cooplat, fondata a Firenze nell’immediato dopoguerra, rappresenta oggi un partner per molte aziende pubbliche e private e per molte pubbliche amministrazioni, che decidono di esternalizzare e affidare proprio a questa cooperativa diversi servizi, dall’igiene urbana alla progettazione, consulenza e gestione nel campo della raccolta, del trasporto del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti.

«Attraverso una serie di interventi capillari in vari Comuni – spiega il presidente di Cooplat Fabrizio Frizzi - attualmente copriamo un bacino di utenti di oltre 800.000 persone in varie regioni italiane. La nostra struttura articolata mette a disposizione macchinari, automezzi specifici e personale qualificato per la raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti urbani, per lo spazzamento stradale manuale e meccanico, per le raccolte differenziate, anche per interventi parziali o stagionali in località turistiche».

Cooplat in Toscana oltre a lavorare con Quadrifoglio a Firenze gestendo la raccolta di carta e cartone e con Aamps a Livorno (spazzamento strade), possiede anche un impianto a Grosseto al servizio delle raccolte differenziate: «Nell’ambito del trattamento dei rifiuti gestiamo l’impianto di nostra proprietà per la valorizzazione del multimateriale a Grosseto, permettendo la riqualificazione delle singole frazioni merceologiche (carta e cartone, plastiche, metalli, legno, batterie esauste ecc.) che poi vengono inviate ai rispettivi consorzi di filiera».

Il sistema delle esternalizzazione ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi: una delle fasi più delicate infatti riguarda l’inizio dell’assegnazione del servizio, quando molto spesso capita di dover farsi carico dei dipendenti delle aziende che fino a quel momento avevano gestito il determinato servizio: «E’ importante avviare subito una trattativa con i sindacati per garantire i livelli occupazionali – continua Frizzi – e la soddisfazione dei dipendenti che all’inizio sono talvolta titubanti, ma poi comprendono la trasparenza e la convenienza del meccanismo. Le faccio un esempio su un caso interessate: nelle more dell’appalto per lo spazzamento della città di Livorno, anche per far fronte a assenze, malattie, ferie, abbiamo trovato spazio per inserire dei lavoratori di Tred che erano rimasti a casa in seguito alle difficoltà dell’azienda che si occupa della raccolta e selezione dei Ree e con la quale collaboriamo da tempo: la flessibilità e le buone relazioni col territorio sono il valore aggiunto di una partnership che non guarda solo al profitto».

Altra questione riguarda la qualità del servizio: «Ovviamente sono di parte, ma ritengo che le esternalizzazioni qualche miglioramento lo introducano, su carta e cartone sicuramente: ci sono degli obiettivi segnalati in gara rispetto ai quantitativi di raccolta, obiettivi che devi rispettare per non perdere l’appalto. Questo ovviamente è uno stimolo che cerchiamo di girare anche ai dipendenti proponendo incentivazioni e premi. Inoltre l’esternalizzazione introduce spesso maggiori elementi di professionalità, lasciando al gestore le operatività più funzionali ed elastiche.

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