[30/03/2009] Rifiuti

Provincia di Firenze: i Verdi lamentano la carenza di impianti a biomasse

FIRENZE. La delibera della giunta provinciale n.9 dello scorso gennaio stabilisce le “condizioni di esclusione delle potature e scarti vegetali (biomasse) dall’ambito di applicazione dei rifiuti e loro inclusione nel regime dei combustibili” quindi “i residui delle potature possano essere considerati “sottoprodotti”, e non più rifiuti, nei casi in cui siano conferiti a impianti industriali o impianti aziendali per la produzione energia, calore o biogas”.

Intanto però in alcuni comuni del Chianti pare che siano in corso dei controlli per l’accertamento sull’applicazione del divieto di bruciare i residui delle potature derivanti dall’attività agricola, in quanto gli stessi vengono equiparati a rifiuti dalla normativa.

La questione non torna ai Verdi: «Bene recuperare le biomasse, ma non si possono considerare gli scarti delle potature in agricoltura come se fossero residui di un’industria chimica» ha dichiarato il consigliere provinciale Luca Ragazzo in una interrogazione presentata sulla questione in Consiglio provinciale.

«Valutiamo utile l’adozione di politiche di incentivo volte al recupero energetico delle biomasse purché in una logica di “filiera corta” tra luogo di produzione dei residui e il loro utilizzo per la produzione di energia/calore in impianti di piccola taglia. Ma quanti sono oggi gli impianti a biomasse esistenti attualmente nell’ambito del territorio provinciale a cui gli agricoltori possano eventualmente conferire i residui delle potature derivanti dalla attività agricola per la produzione energia, calore o biogas?».

La domanda è pertinente ma sappiamo che quando si deve posizionare sul territorio un impianto anche di questo tipo saltano fuori interesse diffusi e/o particolari talvolta cavalcati da una politica che ricerca il facile consenso. E gli impianti non si realizzano. Il partito del Sole che ride poi avanza un’altra possibilità di utilizzo per gli sfalci delle potature adottato con frequenza anche in passato.

«Gli scarti della potatura oltre a un possibile recupero energetico – continua il capogruppo dei Verdi – possono altresì trovare un idoneo riutilizzo nella pratica agricola anche per il mantenimento dei livelli di sostanza organica nei terreni: quali iniziative intende prendere la provincia al fine di promuovere, sostenere ed incentivare il reimpiego degli scarti di potature direttamente nella pratica agricola?».

Ragazzo sottolineando l’incongruenza normativa difende gli agricoltori: «Rileviamo che l’equiparazione delle potature agricole ai rifiuti speciali, contenuta nelle normative vigenti, non servirà a promuovere il recupero delle biomasse, ma pone invece di fatto tanti agricoltori nella condizione di essere trattati come pericolosi smaltitori abusivi di rifiuti, anche per la mancanza di impianti idonei sul territorio: sarà forse che individuare il fumo delle frasche bruciate da un agricoltore mentre lavora nel suo campo è più facile che scovare gli smaltitori di rifiuti veramente pericolosi» conclude l’esponente dei Verdi.

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