[30/03/2009] Energia

Le bio-energie le compreremo in Tunisia

LIVORNO. Il 27 marzo il Centro mediterraneo delle energie rinnovabili (Medrec) ha organizzato a Tunisi, dove ha sede, un incontro sul tema “Il ruolo dell’interconnessione elettrica tunisino-italiana nello sviluppo delle energie rinnovabili”. Il Medrec è stato realizzato negli anni passati dal ministero dell’ambiente italiano e coinvolge istituzioni governative e internazionali di Algeria, Egitto, Libia, Marocco e Tunisia. È il Centro è focal point del Programma per le Energie Rinnovabili nel Mediterraneo (Medrep) e si occupa anche dello sviluppo di progetti dimostrativi, di attività di formazione e di disseminazione di esperienze e conoscenze.

L’incontro di Tunisi aveva l’obiettivo di presentare alcuni progetti pilota all’interno del partenariato tra l’Italia ed il regime tunisino, in particolare quello di interconnessione elettrica sottomarina realizzata nel quadro del progetto Elmed. Si tratta di un progetto con una capacità di 1000 MW che sarà accessibile (con una quota del 20%) anche ad operatori privati che vogliono esportare elettricità “verde” dalla Tunisia verso l’Europa.

Intervenendo alla tavola rotonda di presentazione del progetto, il ministro dell’industria e dell’energia tunisino, Afif Chelbi, ha evidenziato il programma quadriennale (2008-2011) per il controllo energetico che ha come obiettivo quello di ridurre la richiesta del 20%, con un risparmio valutato in 2 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. Il ministro ha spiegato che la Tunisia «ha emendato, nel dicembre 2008, il quadro regolamentare ed incentivante per la produzione di energia, al fine di legalizzare l’autoproduzione elettrica con energie rinnovabili e con la cogenerazione». Per Chelbi la collaborazione energetica italo-tunisina ha avuto successo in particolare attraverso il programma Prosol per lo sviluppo del solare termico in Tunisia che ha permesso di decuplicare i metri quadri di pannelli solari installati nel Paese arabo : da 8.000 a 80.000 nel periodo 2004 - 2008.

Il direttore generale del ministero dell’ambiente italiano, Corrado Clini, ha detto che «l’Italia opererà per integrare la Tunisia alla rete di connessione elettrica europea» ed ha precisato che il nostro Paese «E’ fortemente interessato allo sviluppo delle bio-energie e delle bio-masse in Tunisia. Le nuove legislazioni europee incoraggiano l’importazione di energia “verde” dai Paesi extra-europei, della costa sud del Mediterraneo».

Secondo Clini, investitori italiani potrebbero investire in Tunisia nel campo dell’energia in vista di una sua esportazione verso lìItalia. «Si tratta di una win-win partnership attraverso la quale l’Italia assicurerà la sua sicurezza in materia d’approvvigionamento energetico», si legge in un comunicato emesso al termine dell’incontro.

Per ottenere questa sicurezza l’Italia dovrà probabilmente rivolgersi oltre il più piccolo dei Paesi arabi africani e quello meno dotato di propri risorse energetiche dell’intera aria. Probabilmente l’accordo tunisino sulle bio-energie è una testa di ponte che strizza l’occhio alle più ampie capacità e risorse degli altri partner del Medrec guarda agli altri partner più grandi e ricchi di risorse come Algeria, Libia ed Egitto.

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