[27/03/2009] Urbanistica

Roma senza piano regolatore generale dopo la sentenza del Tar. Gli urbanisti preoccupati

ROMA. Il 19 marzo scorso il Tribunale Amministrativo del Lazio ha annullato le ultime delibere della Regione Lazio e del Comune di Roma di approvazione del nuovo Piano regolatore Generale di Roma. Questa sentenza crea una situazione grave e paradossale perché per effetto immediato della sentenza il territorio della capitale verrebbe governato da un piano che risale al 1965 e che si riteneva definitivamente superato dopo un dibattito decennale e ben tre votazioni del Consiglio comunale.

Il direttivo dell’Inu (istituto nazionale di urbanistica – sezione Lazio) interviene sull’argomento, ricordando che in passato non aveva mancato di formulare nelle sedi appropriate «le proprie critiche ed osservazioni al Piano, alcune delle quali accolte in occasione delle Controdeduzioni (2006)».

Tuttavia ribadisce l’apprezzamento positivo «delle principali innovazioni strutturali introdotte ed in particolare: la conferma del Piano delle Certezze e la migliore definizione della Rete Ecologica; la priorità al trasporto pubblico su ferro, efficiente e non inquinante; della introduzione del policentrismo e di forme nuove di governo delle trasformazioni (progetti urbani e programmi integrati). Si tratta di innovazioni che per tradursi in effettivo miglioramento della qualità urbana richiederebbero fermezza e coerenza di gestione ben superiori a quelle finora manifestate».

Alla luce di tutto questo gli urbanisti apprezzano «l’iniziativa del Comune di Roma che mercoledì 25 ha depositato presso il Consiglio di Stato il ricorso avverso la sentenza del Tar, e chiede che anche «la Regione Lazio e la Provincia di Roma promuovano ricorso e assumano iniziative volte a ripristinare la vigenza del Piano.

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