[27/03/2009] Comunicati

Legacoop sulla proposta di legge di riforma dell´Arpat

FIRENZE. Seguo con interesse su Greenreport l’evoluzione del dibattito sulla proposta di legge di riforma dell’Arpat, avendone seguito l’iter nelle diverse versioni che si sono succedute nel tempo, già dalla precedente amministrazione regionale.

Sento dunque di osservare che l’attuale testo, in questi giorni al vaglio delle commissioni Sanità, Territorio e ambiente del Consiglio Regionale, muove opportunamente nella prospettiva di definire e chiarire il ruolo e le funzioni di Arpat, riconducendoli ai principi di terzietà ed imparzialità, finalmente espressamente richiamati nell’odierna versione.

Emerge infatti esplicitamente la volontà di rafforzare la posizione di “equidistanza” dell’Agenzia, configurata essenzialmente quale soggetto verificatore del corretto perseguimento dell’interesse ambientale generale, cui sono connaturali le attività di controllo e vigilanza.

Degno di nota positiva è il richiamo esplicito all’esigenza, già evidenziata dall’Autorità garante della Concorrenza e del mercato, di individuare correttivi idonei ad eliminare l’effetto distorsivo derivante dalla commistione tra attività pubblicistica di controllo ed attività privatistica di consulenza, che presta inevitabilmente il fianco al conflitto di interesse e alla lesione della libera concorrenza di mercato.

Significativo è altresì il riferimento all’imparzialità e alla terzietà che il catalogo delle attività di competenza di Arpat, inserito nell’odierna versione, deve necessariamente garantire, con ciò caratterizzando ulteriormente il ruolo super partes dell’Agenzia, ad esclusiva salvaguardia e valorizzazione dell’interesse ambientale, e ribadendo i principi che debbono improntarne l’operato.

Non mi sento affatto di condividere l’interpretazione che della norma sul catalogo ha dato Renato Cecchi nell’articolo apparso su Greenreport: il catalogo è strumento innovativo, la cui validità andrà di certo calibrata e verificata nel tempo, ma credo che costituisca segnale fondamentale di chiarezza e trasparenza, tutt’altro che lesive dell’autonomia dell’Arpat; ritengo altresì estremamente utile la previsione del vaglio da parte della giunta regionale con il coinvolgimento delle conferenze provinciali e gegionali e la presenza, oltre che di soggetti istituzionali, anche di rappresentanti di parte “privata”, espressione delle organizzazioni economiche e sociali.

L’intervento della giunta e delle categorie economiche e sociali mi pare quanto mai necessario per garantire che la “catalogazione” delle attività di competenza di Arpat sia effettuata privilegiando il suo ruolo di controllo a salvaguardia dell’ambiente, nel rispetto dei principi di terzietà ed imparzialità, anche al fine di evitare che l’Agenzia si venga a trovare nelle condizioni di assumere la duplice veste di consulente e controllore.

In conclusione mi sento di esprimere apprezzamento per l’evoluzione positiva della versione attuale della proposta di legge, che chiarisce in via definitiva il ruolo e le funzioni di Arpat, focalizzandoli sull’attività di vigilanza e controllo per la protezione dell’ambiente.

Nello stesso tempo, mi attendo che in sede di approvazione del catalogo la “sorveglianza” del legislatore, delle associazioni imprenditoriali, ambientaliste e delle organizzazioni sindacali consentiranno di tradurre nel concreto le affermazioni di principio contenute nella legge.

L’auspicio finale è che l’attuale legislatura veda finalmente la conclusione di questo annoso iter procedurale, così da realizzare l’attesa e necessaria riforma dell’Agenzia, non oltremodo rinviabile.

* Presidente di Legacoop Toscana

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