[27/03/2009] Comunicati

Il gioco pericoloso del missile nordcoreano

LIVORNO. Oggi a Washington si incontrano giapponesi, americani e sud coreani per discutere quale risposta dare al prossimo lancio di un missile nordcoreano e il governo della Corea del nord manda a dire che si opporrà a tutte le azioni dell’Onu contro il lancio di un suo satellite previsto tra il 4 e il 6 aprile e che non intende sottostare alle decisioni del Gruppo dei 6, che dovrebbe sovraintendere allo smantellamento delle attività nucleari nordcoreane.

Secondo il portavoce della Casa Bianca, Robert Gibbs, il lancio del missile nordcoreano sarebbe «una provocazione e violerebbe le risoluzioni adottate dal Consiglio di sicurezza dell’Onu». Già il 24 marzo la segretaria di Sato Hillary Clinton aveva detto: «Se Pyongyang si spinge oltre, abbiamo intenzione di portare davanti alle Nazioni Unite questa violazione della risoluzione adottate dal Consiglio di sicurezza».

Per la Knca, l’agenzia stampa del regime stalinista di Pyongyang, portare la questione del lancio del suo missile al Consiglio di sicurezza sarebbe un «atto brutale contro la Repubblica popolare democratica di Corea» e una tale decisione significherebbe che il Gruppo dei 6 «non esiste più e ridurrà a niente i progressi compiuti attraverso i negoziati. La Rpdc prenderà delle potenti misure necessarie contro le probabili azioni dell’Onu».

Ma la Corea del nord più che di quel che succede nei lontani scranni delle Nazioni Unite dovrebbe preoccuparsi per i due destroyers de l´US Navy che sono stati piazzati dagli americani al largo del Giappone per tirare giù il suo “satellite sperimentale” che Usa, Giappone e Corea del sud pensano sia in realtà il camuffamento per testare un missile balistico intercontinentale “Taepodong-2" che, armato di ogive atomiche, sarebbe in grado di percorrere una distanza tra gli 8.500 e i 10.000 km e di raggiungere l´Alaska e forse altri Stati all’interno degli Usa.

I destroyers USS McCain et USS Chafee sono equipaggiati con sistemi antimissile Aegis che possono agevolmente intercettare il missile poco dopo il suo lancio dalla Corea del nord. Gli esperti nordcoreani calcolano che il primo stadio del missile cadrà nel Mar del Giappone a 130 km dalle coste della prefettura di d´Akita, ma il governo giapponese non sembra tranquillo e non l’ha certo presa bene: si è detto pronto ad intercettare il missile nordcoreano, che rappresenterebbe una minaccia per il Paese, con missili SM3 lanciati da navi o da Patriot basati al suolo nelle prefetture settentrionali di Akita e Iwate. Il ministro della difesa di Tokyo, Yasukazu Hamada, ha annunciato oggi una decisione senza precedenti dalla fine della seconda guerra mondiale: «Ho dato ordine alla Forza di auto-difesa di prepararsi in caso di caduta accidentale sul nostro Paese del proiettili nordcoreano. Faremo ogni sforzo per controllare l´eventuale oggetto volante al fine di garantire la sicurezza del popolo giapponese». Tokyo è preoccupata per la possibilità che in caso di guato il missile si frammenti, precipitando sul nord del Giappone.

Intanto i satelliti spia americani ed i radar giapponesi stanno setacciando la Corea del nord per capire dove e quando sarà lanciato il satellite. I vicini cinesi sono silenti, anche se hanno ricevuto con tutti gli onori un alto dignitario del partito comunista nordcoreano per capire come sviluppare i rapporti economici (già praticamente esclusivi) con il regime di Pyongyang.

Ad essere più preoccupata per la brutta piega che sta prendendo la faccenda è un altro potente vicino che fa parte del Gruppo dei 6: la Russia. Il viceministri degli esteri di Mosca, Alexei Borodavkin ha detto che «La Corea del nord dovrebbe astenersi da lanciare un missile incaricato di mettere in orbita un satellite. Comprendiamo che la situazione attuale in Asia settentrionale sia tesa. Sarebbe quindi preferibile che i nostri partner nordcoreani rinuncino a questo lancio. Abbiamo esposto le nostre posizioni a Pyongyang ed ai nostri altri partner. Restiamo fedeli a questo punto di vista».

Ieri il ministro degli esteri russo, Serguei Lavrov, ha esortato ha non trarre conclusioni preconcette sul progetto di lancio del missile nordcoreano: «Riteniamo che sia importante non saltare alle conclusioni, ma di prendere in considerazione la situazione reale, e non caratterizzare un evento prima che accada". La Russia chiede però a Pyongyang di rispettare incondizionatamente la risoluzione 1718 del Consiglio di sicurezza dell’Onu, quella che il regime dinastico comunista nordcoreano vede come un attentato alla propria indipendenza.

Pur tenendo di conto dell’inaffidabilità di un regime impresentabile come quello nordcoreano, che utilizza il ricatto atomico per tenersi in piedi ed affama ed opprime il suo popolo con una propaganda lobotomizzante, non si può non rilevare la stranezza di una situazione nella quale potenze armate fino ai denti con armi atomiche(Usa, Russia, Cina) o Paesi che hanno sviluppato un estesa rete di centrali nucleari (Corea del sud e Giappone), alleati di una potenza nucleare (gli Usa) che ha in Corea del sud armi atomiche, vogliono impedire, con armi e missili, il lancio di un satellite simile a quelli che tutti loro hanno già lanciato in orbita e lo sviluppo di tecnologie nucleari militari e civili di cui loro dispongono in abbondanza…Misteri e contraddizioni di un equilibrio nucleare che mostra ogni giorno di più tutti i sui limiti.

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