[26/03/2009] Parchi

Primo rapporto completo sull’avifauna Usa: tra estinzione e recupero

LIVORNO. Il segretario degli interni Usa, Ken Salazar, ha reso noto “The U.S. State of the Birds”, il primo esauriente rapporto sulle popolazioni di uccelli negli Stati Uniti d’America, dal quale emerge che è in pericolo un terzo delle 800 specie di uccelli che vivono nel Paese. La stesura del rapporto è stata coordinate dell’U.S. Fish and Wildlife Service che si è avvalso della collaborazione dell’American Bird Conservation Initiative, e del contributo di Bird Conservancy, Association of Fish and Wildlife Agencies, Cornell Lab of Ornithology, Klamath Bird Observatory, National Audubon Society, The Nature Conservancy ed U.S. Geological Survey.

A mettere sempre più a rischio l’avifauna Usa sono la forte perdita di habitat, le specie invasive ed altre minacce ambientali. Allo stesso tempo, il rapporto evidenzia che dove si è realizzato un recupero degli habitat o dove si sono realizzati parchi, santuari della natura e oasi protette, molte popolazioni di uccelli, tra le quali quelle dell’avifauna acquatica, hanno invertito il loro cammino verso il declino.

«Proprio come quando Rachel Carson pubblicò “Silent Spring” 50 anni fa, gli uccelli oggi sono il campanello d’allarme delle acque e degli ecosistemi – ha detto Salazar - "Dagli uccelli nel New England, ai warblers del Michigan, agli uccelli canori nelle Hawaii, stiamo assistendo ad inquietanti tendenze di calo demografico che potrebbero disattivare questi campanelli di allarme ambientali. Dobbiamo lavorare insieme per assicurare che non ascolteremo mai nelle nostre foreste, nei campi e nei cortili quel silenzio assordante contro il quale Rachel Carson ci ha messo in guardia».

Il rapporto “The U.S. State of the Birds”, sintetizza i dati di tre vasti censimenti dell’avifauna e richiama in particolare l’attenzione sulla grave crisi ornitologica nelle Hawaii, dove molte specie di uccelli sono a rischio di estinzione più che nel resto degli Usa. I principali responsabili sono le nuove piante e specie animali introdotte nelle isole. Prima dell’arrivo dell’uomo bianco nelle Hawaii si contavano 113 specie di uccelli endemici, 71 di queste specie si sono estinte e 31 sono classificate come specie minacciate o a rischio di estinzione.

Secondo David Pashley, vicepresidente della Bird Conservancy’s «Habitat come quelli delle Hawaii sono sul punto di perdere tutta la loro unica suite di specie di uccelli. Oltre alla perdita di habitat, gli uccelli si trovano anche di fronte a numerose altre minacce di origine antropica, come i pesticidi, la predazione da gatti e le collisioni con le finestre, torri e gli edifici. Risolvendo queste sfide si può mantenere un motore della crescita economica , il passatempo popolare del birdwatching che coinvolge milioni di americani, e migliorare la qualità della nostra vita».

Il rapporto indica anche un calo del 40% degli uccelli delle praterie negli ultimi 40 anni, una diminuzione del 30% di quelli delle terre aride e una forte preoccupazione per gli uccelli costieri. Inoltre, il 39% delle specie che dipendono dagli oceani intorno agli Usa sono in diminuzione.

Tuttavia, non mancano le notizie positive, che evidenziano la capacità dell’avifauna di rispondere ai nuovi rischi ambientali e climatici. Nelle zone umide protette sono in forte aumento pellicani, aironi, garzette, falchi pescatori ed anatre, una testimonianza dell’efficacia delle varie forme di protezione che negli ultimi anni hanno portato ad un miglioramento della gestione e valorizzazione di più di 30 milioni di ettari di zone umide.
Kenneth Rosenberg, direttore di scienze della conservazione al Cornell Lab of ornithology, spiega che «Questi risultati sottolineano che gli investimenti nella conservazione delle zone umide hanno pagato dividendi enormi. Ora abbiamo bisogno di investire in modo simile in altri habitat trascurati in cui gli uccelli sono sottoposti al più ripido declino».

Dave Mehlman, Nature Conservancy, ha spiegato che «Mentre alcune specie di uccelli sono in salute, le popolazioni di molte specie un tempo comuni sono in forte calo. La disponibilità di habitat di qualità è la chiave per una sana, prospera popolazioni di uccelli». Le indagini condotte dal Fish and Wildlife Service e dal Geological Survey, incluso il Breeding Bird Survey annuale, combinati ai dati raccolti dai volontari del “citizen science program” che la National Audubon Society organizza nel periodo natalizio per una conta dell’avifauna Usa, dimostrano che uccelli una volta abbondanti come il colino della Virginia e l´urietta marmoreggiata sono in significativo declino e che l’estinzione realtà una realtà più che possibile per molte specie di uccelli oggi in pericolo.

Gli uccelli non sono solo belli, sono economicamente importanti e rappresentano una parte inestimabile del grande patrimonio naturale degli Stati Uniti, dove attualmente sono elencate nelle Liste Rosse federali 67 specie in via di estinzione o minacciate, mentre 184 specie sono considerate in uno stato di conservazione preoccupante a causa del limitatissimo areale di distribuzione che ormai occupano.

Lazar ha concluso la presentazione del rapporto sottolineando che «Quando parliamo di uccelli, quando parliamo di fauna e di flora, parliamo anche dell’economia di questo Paese. L’osservazione della flora e della fauna e le altre attività ricreative ad essa collegate, hanno in effetti generato 122 miliardi di dollari ogni anno negli Stati Uniti».

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