[26/03/2009] Rifiuti

Inaugurato il termovalorizzatore di Acerra

LIVORNO. E’ stato inaugurato stamani il termovalorizzatore di Acerra smaltirà a regime 600 mila tonnellate all´anno di rifiuti urbani e darà, con la termovalorizzazione, energia a 200 mila famiglie. E già questa, a prescindere, è una notizia nella notizia: Berlusconi (a torto o a ragione), ha il "muso" di inaugurare un inceneritore!

L´accensione della prima linea del termovalorizzatore di Acerra – ha detto Silvio Berlusconi al termine della cerimonia - non è una mia vittoria ma è un successo di tutti quelli che ci hanno creduto e che hanno lavorato per realizzarlo. Io ci ho messo il cuore e non mi sono mai risparmiato. Ma c´è ancora tanto da fare. Se ci fosse uno striscione ideale ci sarebbe scritto: ´questa è una partenza´. Da qui si parte per risolvere il problema dei rifiuti in tutta Italia». Prima dell’inaugurazione, circa 500 manifestanti hanno attraversato la città per protestare contro il termovalorizzatore. In testa i Cobas, il Movimento disoccupati di Acerra, con uno striscione: «Non votare, lotta». Un ordigno incendiario è stato lanciato contro la Banca di Credito Pop. di Torre del Greco.

Il premier, nel suo intervento, insiste soprattutto sull´azione dello Stato che - osserva - "sarà sempre presente" in modo che si possano costruire altri termovalorizzatori ottenendo «le autorizzazioni in pochi mesi». Un’impostazione che ci pare, al di là di come la si pensi sugli inceneritori, non sia affatto una garanzia per la corretta gestione del ciclo integrato dei rifiuti di cui la termovalorizzazione è solo un segmento e neanche il più importante. Almeno così direbbero le leggi.

Berlusconi ribadisce che dal termovalorizzatore di Acerra «si riparte per arrivare ad un´Italia moderna. Qualcuno ha detto che e´ nocivo alla salute pubblica, non e´ assolutamente vero». Il presidente del Consiglio spiega che "l´immondizia si trasformerà in energia elettrica e permetterà un risparmio ai cittadini italiani"

«Oggi è un giorno importante per la Campania – ha detto il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo - perché segna il passaggio concreto dalla gestione dei rifiuti legata all’emergenza a una gestione civile, corretta e attenta all’ambiente. Avviare la termovalorizzazione, che è il sistema adottato in tutta Europa per la quota di rifiuti che non si riesce a riciclare, significa pensare alla salute dei cittadini ma anche alla legalità in un territorio in cui, attorno al ciclo dei rifiuti, è cresciuta e ha fatto affari la criminalità organizzata».

«I termovalorizzatori sono impianti sicuri – prosegue -, non inquinanti. Quello di Acerra in particolare è stato realizzato con le tecnologie più moderne ed è fra quelli che hanno le minori emissioni. Abbiamo insediato anche un Osservatorio ambientale sull’inceneritore per monitorare l’attività dell’impianto e monitorare l’attività della zona. L’alternativa ai termovalorizzatori oggi in Campania è quella dei cumuli di rifiuti in fiamme per le strade che abbiamo visto l’anno scorso. E’ quella delle discariche clandestine della camorra».

«Le percentuali di differenziata – ha concluso - stanno finalmente salendo in Campania. Dobbiamo fare ancora di più per centrare l’obiettivo del 50% che i comuni campani si sono impegnati a raggiungere entro il 2011».

Per Legambiente invece: «Inaugurato l’impianto di Acerra, il governo Berlusconi non pensi di adottare la soluzione dell’incenerimento per risolvere l’emergenza rifiuti in Italia». "Dalle parole del Premier e dalle leggi approvate in parlamento nei mesi scorsi - hanno dichiarato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente e Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania - sembra che il modello pianificato in Campania, con ben 5 inceneritori, vada replicato in tutto il Paese. È un progetto folle che va fermato. Per risolvere l’emergenza rifiuti occorre, molto più banalmente, applicare il principio della gestione integrata, basato sulla riduzione e il riciclaggio, dove il recupero energetico dei rifiuti combustibili non altrimenti riciclabili rappresenta solo l’ultima opzione - prima dello smaltimento in discarica". Il recupero energetico dei rifiuti però non deve usufruire dell’incentivo del CIP6, se non per la parte biodegradabile, e che invece in questo caso è apertamente in contrasto con la normativa europea, come da segnalazione di Legambiente alla Commissione Europea. «In una regione notoriamente già colpita dalla gestione illegale di rifiuti con gravi conseguenze sull’ambiente e sulla salute dei cittadini – hanno aggiunto - chiediamo, pertanto, la massima attenzione nella gestione dell’impianto di Acerra con rigorosi controlli sui rifiuti conferiti, le emissioni prodotte in atmosfera e lo smaltimento dei residui dell’incenerimento».

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