[26/03/2009] Parchi

A Livorno passeri dimezzati. A Firenze in calo del 45%

PISA. Il convegno “Passeri in crisi?”, organizzato nei giorni scorsi da Lipu, università di Pisa e provincia di Pisa per fare il punto della situazione in Italia e in Europa, ha lanciato un nuovo allarme sull’impressionante calo dei passeri: «rispetto a soli 10 anni fa – spiega la Lipu - passera d’Italia e passera mattugia, due delle specie più diffuse nel nostro Paese, sono calate nel comune di Firenze rispettivamente del 20% e del 45%. Una conferma, quella del capoluogo toscano, che arriva dopo il dimezzamento registrato di recente a Livorno e in numerose città della Lombardia e del nord Italia».

I passeri a Livorno non stanno bene: se si confrontano i dati dell’Atlante ornitologico del ’92-’93 con quello Lipu del 2006, il calo della passera d’Italia è stato del 53,6%, quello ella Passera mattugia del 42,2%. Secondo una ricerca realizzata dall’ornitologo Pierandrea Brichetti, che ha preso in esame il decennio 1996-2006, nel nord Italia la diminuzione dei passeri è intorno al 50%.

Al convegno di Pisa sono state presentate ricerche che dimostrano forti cali a Treviso (passera mattugia, -50% tra il 2004 e il 2008), Roma (cali tra il 60 e l’80% tra il 1973 e il 2007), in alcune aree dell’Emilia-Romagna, ma il fenomeno sembra esteso a tutta l’Europa urbana occidentale: con grandi cali a Londra, Leicester, Varsavia, Amsterdam e Parigi.

Le cause di questo declino nelle città, che sembra aver avuto una drastica accelerazione negli ultimi anni, sono soprattutto l’espansione urbana, l’inquinamento dell’aria, ma anche all’accumulo di metalli pesanti e di sostanza chimiche nei nidiacei. Tra le cause naturali (ma dovute comunque alla mutazione della fauna urbana) ci sono la predazione dei passeri da parte di altre specie (gatto e Gazza) e la competizione alimentare esercitata dai picconi e quella per i siti di nidificazione sempre più occupati dagli storni.

Il fenomeno non è solo urbano: «i passeri scompaiono anche dalle campagne – spiega la Lipu - le cause sono l’aumento delle monocolture intensive, l’uso di pesticidi, e conseguente riduzione degli insetti, cui si aggiungono la riduzione dei campi incolti e delle erbe spontanee, lo spostamento delle semine dalla primavera all’autunno (che causa la perdita delle stoppie di cui si cibano gli uccelli)».

Il progetto Mito2000, che ha studiato le presenze delle specie di uccelli più diffuse nelle aree rurali, ha constatato un calo per la passera d’Italia (-27%), per la passera mattugia (-38%) e la passera sarda (-38%). Mentre i passeri entravano in crisi a causa del cambiamento del loro ’habitat, la provincia di Forlì Cesena pensava bene di autorizzare la caccia “in deroga” alla passera d’Italia e a quella mattugia, mentre quella di Ravenna si è limitata alla passera d’Italia).

Claudio Celada, direttore conservazione natura della LIpu e chairman del convegno di Pisa, ha spiegato che «La situazione difficile dei passeri è un indicatore importante di come la pressione antropica sull’ambiente e il nostro stile di vita e di consumo siano del tutto insostenibili. Città inquinate e prive di verde e campagne con monocolture e uso di pesticidi stanno causando effetti diretti sulla biodiversità. Oltretutto i passeri condividono con noi, soprattutto in città, lo stesso habitat e dunque non possiamo certo escludere che le cause del declino dei passeri non stiano producendo effetti negativi anche sulla nostra salute. Da parte nostra proseguiremo nel progetto passeri al fine di pervenire a un quadro preciso dell’andamento delle popolazioni animali e delle cause che ne stanno provocando il declino. Mentre continueremo a chiedere città più pulite e un cambio di rotta delle politiche agricole, così da incentivare un modello estensivo e rispettoso dell’ambiente».

Dopo i timori sollevati dal calo del 60% registrato in Gran Bretagna negli anni ’80 e nella prima metà dei ’90, la Lipu nel 2006 ha avviato la campagna “SOS passeri” per il monitoraggio dei passeri, alla quale collabora il Centro italiano studi ornitologici, un progetto volto alla sensibilizzazione del pubblico e degli amministratori locali sui problemi ecologici degli ecosistemi urbani e sugli ambienti rurali dove nidificano questi uccelli.

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