[24/03/2009] Urbanistica

Piano casa: cemento, ampliamenti e condoni anche nei parchi?

LIVORNO. Il Piano casa del governo consentirebbe aumenti di cubature anche all´interno dei parchi e in tutte le aree naturali protette, comprese quelle regionali. Leggendo il testo che circola, si scopre che le uniche aree che resterebbero escluse dall’espansione edilizia sarebbero «le aree gravate da vincolo di inedificabilità assoluta ivi comprese le zone A dei parchi, delle aree naturali ed archeologiche».

Secondo il Wwf «Tale indicazione, certamente non casuale, è incredibilmente insufficiente. Addirittura restano fuori persino le zone B dei parchi, vale a dire le Riserve generali orientate, dove la legge prevede il divieto di "costruire nuove opere edilizie, ampliare le costruzioni esistenti, eseguire opere di trasformazione del territorio"». Il Piano Casa passerebbe come una ruspa non solo sugli strumenti urbanistici comunali, regionali e provinciali, ma anche sui Piani dei parchi che sono sovraordinati agli stessi.

Il Wwf spiega che «le zone A (cioè le riserve integrali) sono definite dal piano parco (o piano d´assetto stando alla terminologia di alcune regioni), se quindi il piano non è ancora stato adottato, non esisterà la zona A. Basti pensare che solo due parchi nazionali hanno il piano parco . Con enorme fatica tutti gli enti gestori delle aree protette hanno operato per il contenimento dell´espansione edilizia e dell´abusivismo, trovando sponda solo nelle misure di salvaguardia e nei piani paesaggistici. Strumenti che verrebbero messi in crisi dal provvedimento del governo che addirittura all´art. 1 stabilisce senza specificazione alcuna (e quindi senza esclusione alcuna) che l´ampliamento dell´unità immobiliare mediante la realizzazione di nuovi volumi e superfici possa avvenire "in deroga alle disposizioni legislative, agli strumenti urbanistici vigenti e adottati, e ai regolamenti edilizi"».

Per quanto riguarda la Toscana, il parco nazionale dell’Arcipelago toscano ha fortunatamente approvato di recente il Piano del parco già adottato dalla regione Toscana (quindi sono scattate le norme di salvaguardia) e le zonazioni (A, B, C,D) sono state definite, così come le possibilità di ampliamenti massimi in zona B e C e gli interventi possibili in zona D, quindi il Piano “liberi tutti del governo” potrebbe trovare nel Piano del parco uno strumento più difficilmente aggirabile. Anche il parco Nazionale delle Foreste Casentinesi ha approvato il Piano ed è più avanti dell’Arcipelago toscano nel percorso di programmazione territoriale. Il problema si pone invece con forza per il parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, nato da poco e senza ancora piano e con la zonazione provvisoria.

L’altro pericolo secondo il Wwf viene dalla questione dell’abusivismo nei parchi «che in modo chiarissimo era stata già affrontata dal condono 2003 con l´esclusione di ogni possibilità di condonare gli abusi nei parchi che non erano entrati nei termini dei condoni precedenti, cioè quello del 1985 e quello del 1994. Su questo tema il provvedimento del governo fa un vero e proprio pasticcio. Si prevede infatti che gli ampliamenti possano avvenire su unità immobiliare ultimate entro il 31 dicembre 2008 "anche in sanatoria". Se la norma verrà approvata in questa forma, sarà difficile capire se ci si riferisce alla sanatoria ordinaria o al condono e, quindi, se questo debba essere già stato conseguito entro quella data. Il rischio è che si possa ritenere assentibili le ulteriori cubature anche sugli immobili per cui a quella data era pendente un´istanza di sanatoria che però viene definita successivamente. Inoltre, pragmaticamente e con esclusione delle sole aree demaniali, sarà impossibile tenere fuori gli abusi non condonabili. Chi in un´area protetta ha realizzato un abuso e non lo ha potuto condonare ai sensi del condono 2003, oggi farà certamente un finto abbattimento con ricostruzione (magari aumentando la cubatura) con l´effetto pratico di sanare ed ampliare quanto realizzato. Garanzie solo apparenti per gli immobili soggetti ad ordinanze di demolizione. Sebbene venga previsto il divieto di ogni intervento sugli immobili abusivi su cui gravi un´ordinanza oggetto di demolizione, la gran parte di queste non sono eseguite perché oggetto di ricorso, né si tiene conto che sono migliaia gli immobili abusivamente realizzati su cui sia le Amministrazioni che le Procure non hanno fatto alcun accertamento».

Questo è davvero un rischio difficile da controllare, anche nei parchi come quello dell’Arcipelago toscano che hanno escluso ogni possibilità di ampliamento per qualsiasi struttura condonata o che abbia in corso richiesta di condono all’interno del suo territorio. Ma il Piano, che appare davvero sempre di più come un condono preventivo, farebbe saltare completamente anche gli iter per le concessioni edilizie nelle Zone di protezione speciale e nei Siti di interesse comunitario dell’Ue, vanificando ogni valutazione di incidenza preventiva che Bruxelles pretende e persino le norme sui fabbricati agricoli e gli agriturismi come quelle della regione toscana.

Probabilmente, oltre all’esplosione di contenziosi e liti tra vicini e condomini, ci sarà anche un boom di ricorsi all’Unione europea con conseguenti avvi di procedure di infrazione. La sensazione è che si stia mettendo in piedi un vero e proprio caos urbanistico-ambientale che sarà difficilissimo districare.

Alla luce di questa analisi il Wwf «chiede agli enti preposti alla gestione delle aree protette, Enti parco insieme a Federparchi, di esprimersi in tal senso facendo comprendere la gravità delle ricadute del decreto in vista della Conferenza Stato regioni e del prossimo Consiglio dei ministri».

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