[19/03/2009] Rifiuti

Ennesimo blitz in Puglia: Noe scoprono traffico illecito di rifiuti speciali a Brindisi

LIVORNO. Un’operazione congiunta dei Carabinieri del Comando per la tutela dell’ambiente di Lecce e del Comando provinciale di Brindisi ha portato all’esecuzione di 10 provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di produttori, intermediari, trasportatori, operatori di diverse regioni, coinvolti nella gestione della discarica di Formica. Dal 2002 ad oggi in Puglia ci sono state 25 inchieste contro attività di traffico illecito dei rifiuti, il 20,7% circa delle inchieste su tutto il territorio nazionale. In 12 casi la Puglia è stata la regione di partenza dei traffici, negli altri 13 era luogo di transito. Il rapporto Ecomafia 2008 di Legambiente mette la Puglia saldamente il terzo posto con 391 infrazioni accertate, 43 arresti, 437 denunce e 265 sequestri.

Il presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini, sottolinea che «In una regione minacciata via terra e via mare è fondamentale che continui l’opera di controllo del territorio e di contrasto che stanno portando avanti la magistratura e le forze dell’ordine. A tal fine, è importante l’accordo promosso dalla Regione Puglia con uno stanziamento di 800mila euro e sottoscritto con Guardia di Finanza, Cnr, Carabinieri del Noe, Corpo forestale dello Stato e Arpa Puglia per creare una cabina di regia finalizzata al monitoraggio del territorio su tutte le questioni legate all’illegalità ambientale».

Secondo Sebastiano Venneri, vicepresidente nazionale di Legambiente, questo «dimostra ancora una volta come il traffico illegale di rifiuti sia a pieno titolo tra i business illegali più remunerativi. La discarica di Formica è uno dei siti all’attenzione dei dossier di Legambiente sin dagli anni ’80 e solo un’attenta e complessa operazione delle Forze dell’ordine, basata sulle intercettazioni telefoniche e ambientali, ha permesso finalmente di smantellare l’organizzazione che la gestiva illegalmente a scapito della sicurezza e della salute dell’ambiente e dei cittadini. Emerge ancora quindi, l’importanza di questo strumento per combattere la criminalità organizzata dedita al business degli smaltimenti, perciò auspichiamo con forza un impegno da parte delle istituzioni affinché per i casi di traffico illecito dei rifiuti sia ancora possibile utilizzare le intercettazioni telefoniche ed ambientali».

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