[16/03/2009] Parchi

Buone notizie per le scimmie cinesi in via di estinzione

LIVORNO. Secondo ricerche svolte in una riserva naturale nel distretto di Fusui, nel Guangxi, Cina sud-occidentale, il simnopiteco a testa bianca (Presbytis Leucocephalus – nella foto), una rarissima scimmia che vive solo in Cina, sarebbe in aumento. Un’ottima notizia, visto che nella riserva la popolazione di Presbytis Leucocephalus sarebbe arrivata a 500 individui rispetto ai 350 censiti nel 2005, si è notato anche un aumento delle tribù di queste scimmie.

Si tratta di un primate che la Cina protegge “al primo livello” e che vive sia sugli alberi che in zone rocciose, cibandosi di foglie, semi e frutti, per poi riposarsi in grotte o fessure delle rocce. Il simnopiteco a testa bianca è una delle scimmie più rare del mondo e si stima che nell’intero Guangxi non ne sopravvivano più di 700, molto meno dei Panda giganti che sono la specie simbolo del pericolo di estinzione di mammiferi in Cina e nel mondo, ma che godono di un livello di studio e protezione certamente inferiore.

Pan Wenshi, un professore dell´università di Pechino, che studia queste scimmie da una decina di anni dice che all’inizio degli anni ’90 la popolazione di Presbytis Leucocephalus raggiungeva al minimo 2000 esemplari. Dopo c’è stato un vero e proprio tracollo, tanto che nel 1996 ne restavano solo 90 individui. Le cause della quasi estinzione del simnopiteco a testa bianca sono sempre le stesse: l’invasione e la distruzione del suo habitat da parte delle attività umane, la “bonifica2 di terre incolte attraverso gli incendi, la caccia di frodo.

Fortunatamente le azioni messe in atto, anche se tardivamente, dal governo cinese stanno salvando anche il langur o rinopiteco bruno o dello Yunnan (Rhinopithecus bieti) che vive a Shennongjia, nella provinci-isola meridionale dell’Hubei, anche questa una scimmia endemica della Cina. Dopo venti anni di protezione e a soli 6 anni dall’istituzione di una riserva naturale, la popolazione di queste scimmie è salita da 500 a 1.200 individui e Shennongjia si candida a diventare l’habitat più importante per il cinopiteco bruno cinese. Nel confinante distretto di Badong, dove sorge la riserva, le scimmie dovrebbero essere ormai 800 e il governo ha deciso di estendere all’intero distretto l’area protetta per meglio proteggere il loro habitat.

La riserva ospita altre tre specie di scimmie in pericolo di estinzione, come rinopiteco del Sichuan che vive nelle foreste di montagna tra 1.800 e i 3.000 metri di altezza. In tutta la Cina sono rimasti solo 15 gruppi di rinopitechi dello Yunnan, che formano una piccola popolazione di 1.700 scimmie, mentre tre gruppi si sono completamente estinti. La speranza di salvare la specie dall’estinzione è affidata soprattutto alla salvaguardia dei tre gruppi con 300 rinopitechi dello Yunnan che vivono nella riserva di Stato per le scimmie di Mangkang, nel Tibet, e dei 6 gruppi con 1.000 individui che sono difesi dalla riserva naturale di Baimashan, nello Yunnan, i tre gruppi con 150 scimmie in un’altra riserva ed altri due gruppi con 200 esemplari e di uno da 80 che vivono fuori del territorio protetto, sempre nello Yunnan.

Sembra in aumento anche il numero dei rinopitechi dorati di Roxellane (pygathrix, roxellana), uno degli asnimali più rari della Cina, che ha raggiunto i 250 esemplari nella zona di Lijiang, nello Yunnan , grazie alla nascita di almeno 28 cuccioli, mettendo così uno stop al calo di queste scimmie nella regione. Secondo l’0ufficio per la protezione della flora e della fauna selvatica dell’Amministrazione forestale, l’aumento dei rinopitechi dorati è dovuto soprattutto alle misure di protezione prese dal governo locale che ha vietato la cattura delle scimmie e l’abbattimento degli alberi che danno loro cibo e rifugio.

I 2000 esemplari rimasti di queste scimmie vivono anche loro nelle foreste montane dello Yunnan e del Tibet, che si dimostrano ancora una volta uno degli hotspot della biodiversità del pianeta. In Cina vivono in tutto 13 specie di scimmie.

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