[10/03/2009] Comunicati

Casa e povertà dopo la bolla: il mercato non può dare un alloggio decente a tutti

LIVORNO. Mentre in Italia si continua a discutere dell’ampliamento a piacere delle ville proposto dal Berlusconi, l’inviata speciale dell’Onu per gli alloggi adeguati, Raquel Rolnik (Nella foto), ha presentato un rapporto che evidenzia come «La crisi finanziaria mondiale attuale ha delle ripercussioni importanti sul diritto ad un alloggio decente, soprattutto tra i più poveri».

Sembra di sentir riecheggiare le perplessità di Bossi e leghisti vari che temono non la cementificazione del territorio ma che le case vadano a finire agli immigrati, quindi ai poveri. Nel suo rapporto, presentato al Consiglio per i diritti dell’Uomo a Ginevra, la Rolnik, architetto e urbanista, con una vasta esperienza nel settore degli alloggi e delle politiche urbane, fa un’analisi della crisi dei “sub-prime” e di quella finanziaria mondiale che ne è seguita: «Mentre le discussioni politiche continuano, penso che sia importante esaminare i legami tra la crisi e i diritti dell’uomo, soprattutto di guardare alle cause della crisi e di evitare di ripetere gli stessi errori. Uno degli errori fondamentali è stato quello di considerare gli alloggi come una merce ed un semplice investimento finanziario. La fornitura di un alloggio adeguato è stata troppo sovente lasciata nelle mani del mercato privato e dei capitali finanziari. Ma i mercati da soli non possono fornire un alloggio decente a tutti. Per fornire un’abitazione decente a tutti, devono essere proposte diverse alternative ed il possesso della casa non può essere il solo mezzo per sentirsi sicuri in materia di alloggio. Dei prestiti immobiliari sono stati attribuiti dal settore privato a famiglie che, in circostanze normali, non avrebbero potuto ottenerli. Questo significa che le compagnie private hanno preso più rischi ma anche che le famiglie povere sono diventate ancora più vulnerabili ai cambiamenti economici e finanziari. Si è trattato di un calcolo ottuso, che non ha interessato solo i poveri ma, anche e sempre più, i redditi medio-bassi che hanno difficoltà a guadagnare abbastanza soldi per comprare o affittare un alloggio adeguato. La “bolla più grande della storia” è stata prevista, ma poco o nulla è stato fatto dai governi, per evitare che scoppiasse».

Secondo il rapporto della Rolnik, la riduzione del ruolo dello Stato nel campo abitativo è stato la causa di una riduzione delle abitazioni ad affitto moderato e della scelta di alloggi, con un forte impatto per le persone che hanno bisogno di un’abitazione ad un prezzo più accessibile.

L’inviato speciale dell’Onu ha espresso tutta la sua preoccupazione perché i diritti umani sono ignorati nelle riunioni internazionali di alto livello sulla crisi economica: «Penso che la crisi attuale presenta un’opportunità per riflettere e prendere in considerazione come migliorare i sistemi abitativi, le politiche ed i programmi per assicurare un alloggio decente a tutti».

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