[09/03/2009] Urbanistica

Piano casa, Realacci: «Segnale devastante mandato al Paese»

LIVORNO. Tornando sulle misure annunciate dal Governo Berlusconi sul Piano casa anche oggi sono moltissimi i commenti negativi, a partire da Ermete Realacci, responsabile Ambiente del Partito Democratico: «Il devastante segnale che viene mandato al paese è il principale danno delle misure annunciate da Berlusconi. Un tana libera tutti, che come è già accaduto con i precedenti condoni edilizi, darà il via libera alla stagione del cemento illegale. Il solo “effetto” condono nelle precedenti sanatorie edilizie di Berlusconi generò nel 2003 40mila nuove case illegali, con un incremento della produzione abusiva superiore al 41% tra 2003 e 2001. Lo stesso accadde nel 1994 grazie al condono Berlusconi-Radice: durante i mesi di discussione delle legge furono costruite 83mila abitazioni fuorilegge, cifra record per l’ultimo decennio e considerando che l’anno prima erano state 58mila, l’anno successivo scesero a 59mila».

«Per rilanciare l’economia e uscire dalla crisi, l’edilizia può svolgere un ruolo molto importante - continua Realacci -. E’ per questa ragione che abbiamo difeso il credito di imposta del 55% per gli interventi ambientali nell’edilizia, una misura di cui hanno beneficiato centinaia di migliaia di famiglie e che ha prodotto economia e occupazione nelle imprese del settore. Quello che serve ora è un vero piano casa per produrre edilizia di qualità legata al risparmio energetico e alla bellezza, per la riqualificazione dell’edilizia pubblica e delle opere di manutenzione urbana, per l’edilizia a basso costo».

Sul caso interviene anche il Wwf che «sebbene si riservi di analizzare l’articolazione del Piano Casa che il Governo intende proporre» premette, «il profilo fornito finora dal Governo solleva già 3 elementi di forte preoccupazione che se confermati rischierebbero di aprire un varco capace di distruggere non solo il bello ma anche natura, identità e qualità della vita».

Per il Wwf «il rischio che si corre è quello di un processo edificatorio che porta ad una nuova occupazione di suoli liberi sebbene nessuno conosca ancora quanti siano da un lato le cubature residuali dei vari piani regolatori e dall’altro quante siano le cubature abusive ancora soggette a centinaia di migliaia di domande di condono delle quali risalenti ancora al 1985. Un esempio aiuta a capire: Roma ha appena approvato un piano regolatore scellerato che consente cubature per ben oltre sessanta milioni di metri cubi. Sempre a Roma non sono ancora state espletate tutte le pratiche giacenti di condono edilizio e molte di queste, sebbene manifestamente relative ad abusi incondonabili, sono ancora giacenti».

Inoltre, «la pianificazione paesaggistica è attualmente ancora in corso in tutte le regioni italiane e dunque il Piano Casa rischia di inserirsi come una ‘mina’ capace di stravolgere ulteriormente i già faticosi processi di pianificazione territoriale; inoltre le aree Parco rischiano di essere travolte dopo anni in cui gli enti hanno rappresentato l’unico argine all’espansione edilizia indiscriminata in zone spesso tutelate anche da vincoli internazionali».

Per l’associazione ambientalista «L’infinita polverizzazione edificatoria che ha travolto coste e campagne, vallate e borghi storici rischia di aumentare» e quindi «il nuovo piano dovrebbe innanzitutto distinguere gli interventi che comporteranno aumenti di cubatura da quelli che possono provocare consumo di suolo. Altrettanto necessario sarebbe condizionare gli eventuali aumenti di cubatura con progetti di abbattimento e rifacimento edilizio tutti incentrati sulla messa in efficienza energetica dei nuovi edifici, sulla realizzazione di posteggi sotterranei e sul recupero funzionale dei quartieri urbani, insomma, quel “grande piano di manutenzioni” che pur aveva fatto breccia nelle riflessioni governative, ma che sembra, ora, essere stato accantonato».

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