[02/03/2009] Comunicati

Contrordine Usa: l’Iran non può (ancora) fare la bomba

LIVORNO. Grande clamore in tutto il mondo per le dichiarazioni in diretta televisiva del Joint Chiefs of Staff intermai Usa, Michael Mullen, che domenica ha affermato che l’Iran avrebbe già abbastanza materiale nucleare per poter fabbricare una bomba atomica. «Possiamo dire con una certa franchezza che Teheran ha abbastanza materiale per costruire un ordigno nucleare», ha detto Mullen, rispondendo al conduttore del programma "State of the Union" della Cnn, che gli chiedeva se l’Iran fosse in possesso di uranio arricchito e tecnologia per fabbricare la bomba atomica. «L´Iran è dotato di un’arma nucleare, e questo lo penso da molto tempo, è una notizia molto cattiva per la regione e per il mondo».

Meno clamore è stato però dato alle più ufficiali (e tranquillizzanti) dichiarazioni del segretario alla difesa Robert Gates che si è precipitato a smentire le dichiarazioni di Mullen sul nucleare iraniano. In un´intervista alla Nbc, Gates si è detto convinto che l´Iran «al momento non è vicino ad avere il quantitativo necessario (di uranio arricchito) e non sono vicini (a realizzare) una bomba e pertanto c´è ancora del tempo». I media si sono bevuti come oro colato l’allarme di Mullen che ha scatenato il primo scontro pubblico con Gates, un repubblicano confermato da Barack Obama a capo del Pentagono, scordandosi che il primo è il militare più alto in grado nominato da George W. Bush nel giugno del 2007 e che ha sempre fedelmente seguito l’ex presidente in tutte le sue catastrofiche avventure medio-orientali.

E’ evidente che Mullen vuole disturbare e “forzare” la difficile azione diplomatica avviata da Obama, forse contando anche sulla dichiarata antipatia di Hillary Clinton verso il regime iraniano, che durante le primarie democratiche Usa arrivò a non escludere l’uso della forza contro il nucleare degli Ayatollah. Si tratta evidentemente di “fuoco amico” televisivo e di uno sbarramento mirato contro le intenzioni della Casa Bianca, che punta a risolvere il groviglio nucleare iraniano sul piano diplomatico e con contatti per ora indiretti, anche attraverso l’Italia che non ha mai smesso di fare affari con l’Irano, sia al tempo della dittatura dello Scià che dopo con il regime islamico sciita. .

La rete satellitare iraniana PressTv ha dedicato un servizio alla nuova politica di “apertura” di Obama verso l’Iran, l’agenzia ufficiale di Teheran, Irna, sottolinea però che «mentre il programma nucleare pacifico dell´Iran è oggetto di continue ispezioni da parte dell´Iaea (International Atomic Energy Agency), e l’Iran ha già firmato il trattato di non proliferazione nucleare, Israele invece avendo in possesso circa 200 testate nucleari non ha mai visto sul suo territorio un solo ispettore dell´Iaea».

Mohamed El Baradei, direttore dell’Iaea, ha sottolineato un rapporto sottoposto a febbraio al Consiglio di sicurezza dell’Onu che «l´Iran rifiuta ancora di rispondere alle richieste dell’Onu di mettere un termine alle sue attività di arricchimento dell’uranio». In risposta, Teheran ha detto che non ci pensa nemmeno e che continuerà la sue attività nucleari, visto che si tratta di nucleare civile a fini pacifici.

Domenica sera la televisione di Stato iraniana ha riferito le dichiarazioni del vice-ministro degli esteri della Repubblica islamica, Hussein Cheikh al-Islam, che dopo la fine dei lavori di costruzione della prima centrale nucleare iraniana a Buchehr, realizzata dalla Russia, ha detto: «Speriamo che la messa in servizio della centrale nucleare si avrà durante il mese di Shahrivar» cioè dal 23 agosto al 22 settembre, secondo il calendario persiano.

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