[02/03/2009] Rifiuti

Crisi vuol dire anche troppi rifiuti e poco mercato per i prodotti riciclati

LIVORNO. La crisi economica globale in atto non ha risparmiato nessuno e da quanto si legge in un rapporto di Frost & Sullivan, una società che ha come obiettivo quello di favorire il raggiungimento di obiettivi di crescita dei propri clienti, il mercato europeo dello smaltimento dei rifiuti e il settore del riciclaggio è uno di quelli che ne sta soffrendo maggiormente. Il calo dei prezzi delle commodities si è infatti trascinato appresso la diminuzione dei prezzi dei materiali riciclabili e questa sta avendo come conseguenza diretta una accumulazione dei rifiuti nelle discariche e nei centri di immagazzinamento.

Difficoltà che si sono presentate con differenze sostanziali nei diversi mercati nazionali in Europa, con Germania, Francia e Regno Unito che sono stati i primi a risentire della crisi e in maniera anche più sostanziale rispetto agli altri paesi dell’Europa meridionale. Il declino è iniziato a partire dalla fine del 2008 e si è particolarmente evidenziato in una forte riduzione nel mercato del riciclabile, a partire dalla caduta dei prezzi di materiali, quale acciaio e carta, che ha portato ad accumulare grandi volumi di rifiuti in attesa di essere riciclati. Per effetto domino il costo di smaltimento è divenuto troppo elevato per le società di gestione dei rifiuti che devono aumentare i costi di raccolta e la preoccupazione è che questo mercato diventi sempre più oneroso. Già ora nel Regno Unito il costo della raccolta della carta è salito a più di 20 sterline per tonnellata.

Una situazione che, a detta di esperti, avrà come conseguenza un continuo aumento dei volumi dei rifiuti in attesa di smaltimento e riciclaggio, almeno fino alla fine del primo trimestre del 2009. La crisi economica che rallenta le catene di produzione fa diminuire infatti anche i materiali utilizzati, sia vergini che riciclabili e le società che hanno finora potuto vendere carta e cartone alle cartiere che usano materiali riciclabili per produrre nuova carta, si trovano di fronte ad un mercato in forte declino a causa della caduta nella domanda in paesi chiave quali la Cina.
Ma qualche spiraglio comunque si apre per le società di smaltimento e i fornitori a loro associati.

«I governi dei Paesi europei hanno già risposto al declino attuale aumentando la spesa al fine di introdurre nuova liquidità nell´economia - spiega Suchitra Padmanabhan, la programme manager per la gestione dei rifiuti di Frost & Sullivan- e al fine di contenere il danno, le società energetiche e di smaltimento dei rifiuti sono state incoraggiate a intraprendere progetti che creano opportunità nei settori della minimizzazione, della selezione e della separazione dei rifiuti».

Anche la normativa europea di nuova generazione potrà portare risultati positivi e la sua implementazione potrà aprire nuove strade di sviluppo per il settore.
Ma vi potranno essere sbocchi per l’industria europea del settore rifiuti anche dall’esplorazione di nuovi mercati sia in termini geografici che di segmenti: «Nel 2009, l´attenzione dell´industria europea dello smaltimento dei rifiuti - conclude la manager di Frost & Sullivan – dovrà concentrarsi sulle opportunità di crescita in alcuni mercati chiave come la Russia e l´Europa Centrale e Orientale. Anche le opportunità offerte da segmenti di mercato, come i materiali medico-scientifici e il waste to energy, offrono un potenziale che lascia ben sperare».

Torna all'archivio